Cassa integrazione e codice iban errato. Cosa accade al pagamento

Pubblicato il 9 Maggio 2020 alle 10:00 Autore: Guglielmo Sano

Cassa integrazione e codice iban errato: cosa succede se al momento di indicare i propri estremi bancari si è commesso un errore?

Cassa integrazione
Cassa integrazione e codice iban errato. Cosa accade al pagamento

Cassa integrazione e codice iban errato: cosa succede se al momento di indicare i propri estremi bancari si è commesso un errore? Si può rimediare, a chiarirlo un’apposita comunicazione dell’Inps.

Cassa integrazione e Iban errato: niente sospensione del pagamento

A chiarirlo è stata la stessa Inps con il messaggio 1904/2020: il pagamento della cassa integrazione (Cigo/Aso/Cigd/Cisoa) non viene sospeso se il codice fiscale del beneficiario della prestazione di integrazione salariale non coincide con l’intestatario del conto corrente o, in generale, se sono presenti degli errori negli estremi bancari indicati nelle domande di liquidazione (Flussi sr41/sr43).

Nel caso in cui si verificasse una situazione di questo tipo, sarà cura dello stesso ente previdenziale inviare un sms all’interessato per comunicargli la possibilità di recarsi presso un qualunque ufficio postale, assicurandosi di portare con sé il proprio documento d’identità e il codice fiscale (anche la tessera sanitaria va bene), per riscuotere la somma spettante (che l’Inps accrediterà attraverso un bonifico indirizzato appunto a Poste Italiane).

Sarà cura dell’Inps avvertire i beneficiari

Dunque, niente paura: si riceveranno comunque le somme spettanti anche in caso di mancata corrispondenza tra codice fiscale del beneficiario della cassa integrazione e il codice fiscale del titolare dello strumento di riscossione, l’Iban del conto corrente o della carta prepagata in pratica, per come riportato dal datore di lavoro nella domanda di liquidazione della prestazione. Come si diceva, sarà l’Inps ad avvertire il beneficiario della possibilità di ritirare l’assegno presso un qualunque ufficio postale con un sms.

Successivamente si dovrebbe ricevere una comunicazione da POSTEL presso il proprio indirizzo di residenza o domicilio. Se tale comunicazione non dovesse pervenire a seguito della ricezione dell’sms basterà andare sul portale web dell’Inps, dunque, accedere alla sezione “Riepilogo pagamenti” del proprio Fascicolo previdenziale. Qui si potrà verificare la presenza del pagamento e stampare la ricevuta recante l’importo: esibendola presso un ufficio postale si riceverà la somma spettante. Le successive mensilità della cassa integrazione si potranno veder accreditate sul proprio conto corrente o o sulla propria carta prepagata se i dati bancari della domanda verranno adeguatamente corretti dal datore di lavoro.

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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