Domande social TP: diatriba Bonafede – Di Matteo. I commenti dei lettori

Continua il nostro approfondimento dedicato al sentiment analysis; oggetto di discussione la diatriba tra Bonafede e Di Matteo

Domande social TP diatriba Bonafede - Di Matteo. I commenti dei lettori
Domande social TP: diatriba Bonafede – Di Matteo. I commenti dei lettori

Continua il nostro approfondimento dedicato al sentiment analysis, effettuato attraverso la somministrazione di domande semplici e dirette. Oggi parliamo della recente diatriba tra Bonafede e Di Matteo, nata in seguito alla telefonata in diretta, di quest’ultimo, a “Non è l’Arena” di Massimo Giletti. Abbiamo chiesto ai lettori cosa ne pensassero. Ecco le principali risposte e argomentazioni.

Si ricorda che i risultati NON hanno alcuna finalità statistica, in quanto non vi è alcun campionamento. Pertanto, NON si tratta di un sondaggio.

I dubbi sulla versione di Bonafede

Raffaello De Salvo crede che “Il problema non è tanto la scelta di per sè ma la motivazione della scelta; se, e dico se, effettivamente il ministro è stato pilotato dal volere di qualche mafioso o di qualcuno collegato ad essi nella scelta, non solo ci dovrebbe essere immediata dimissione ma ci sono gli estremi processuali per collusione mafiosa.”

Antonio Cipullo sostiene che Bonafede “Ha sbagliato politicamente. Non è stato corretto, non puoi chiedere ad un mastino come di Matteo di assumere la guida del DAP, per poi rimangiarti la parola con una figura, con tutto il rispetto di secondo piano. Come non è accettabile il fatto che il mancato gradimento dei mafiosi sia stato l’elemento che abbia deciso la mancata nomina. Se arriva l’indiscrezione a costoro, possono mai esprimere gradimento? Formalmente non c’è nulla da eccepire al ministro. Quello che non si può non prendere in considerazione, è la doppiezza dei 5 Stelle. Da forza di opposizione avrebbero fatto fuoco e fiamme. Non c’è oggettività nella valutazione. Se piove, piove per tutti. Come diceva qualcuno di buon senso. A finale è solo la classica lotta politica per dire “facimm ammuina”

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Le opinioni a difesa del Ministro della Giustizia

Giovanna Paladini si schiera dalla parte di Bonafede, dichiarando che “Credo al ministro Bonafede! Sono delusa da Di Matteo, in quanto non capisco perché dichiarare quanto affermato domenica scorsa in televisione e non farlo, invece, subito magari nelle sedi opportune!! Rimane il fatto che è stato lui ad accettare un incarico che gli garantisce 320.000 euro a vita! Anche quando avrà finito l’incarico!”

Lucia Commisso ammette di avere un “Grande rispetto per i magistrati ma non capisco questo raccontare in diretta TV un malcontento personale da parte di un personaggio istituzionale che non sono certo famosi per la loro eloquenza con il pubblico.
Ho sempre pensato che fra tutte le figure professionali, quello dei magistrati, fosse tra le più riservate in assoluto!
Non capisco a Di Matteo! Non giudico, ma non capisco! E poi, perché ora?”

Anna Maria Colletta attacca Di Matteo scrivendo che “Secondo me ha sbagliato Di Matteo perché poteva dirlo due anni fa adesso a che cosa serve? Se era una cosa grave perché ha aspettato due anni perché non è andato nelle sedi opportune a denunciare secondo me ha perso in tempistica”

La via di mezzo, tra Bonafede e Di Matteo

Maria Rosa Barbagallo vede degli errori da ambo le parti e sostiene che “Hanno sbagliato entrambi. Il giudice doveva insistere sul ruolo che voleva ed il ministro doveva prendere qualche giorno in più per le nomine. Ho grande stima per entrambi e spero che il giudice sia in primissima linea in tutto quello che lui reputa opportuno per il contrasto. Un’equivoco che doveva essere chiarito a suo tempo… Comunque, ho fiducia in entrambi.”

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