Decreto rilancio coronavirus: licenziamenti, riaperture scuole e SSN
Decreto rilancio coronavirus: le linee di intervento del Governo per favorire la ripresa dell’economia italiana. Le novità in vista per lavoro, scuole e SSN
È in dirittura d’arrivo il cosiddetto decreto rilancio, o dl rilancio. Doveva chiamarsi decreto aprile, ma la complessità della redazione del provvedimento, che comporta una estrema varietà di interventi e di aiuti, ha condotto la sua stesura fino a maggio. D’altra parte la situazione emergenziale che stiamo vivendo da diverse settimane – come ben sappiamo – ha imposto una sequela di decisioni e decreti, tra cui non possiamo non ricordare il decreto Cura Italia e il dl liquidità. Di seguito vogliamo concentrarci su alcuni rilevanti aspetti trattati dalla bozza di decreto rilancio, ovvero licenziamenti, riaperture scuole e SSN. Quali sono le novità in arrivo? Vediamole.
Decreto rilancio: un provvedimento per rilanciare l’economia
In effetti, i danni economici da coronavirus sono stati quantificati, ma solo in parte. I prossimi mesi saranno decisivi per capire la reale entità del pregiudizio a tutto il sistema economico italiano. Intanto, il Governo prova a correre ai ripari con un nuovo dl, il decreto rilancio appunto. Si tratta di un provvedimento che comporta la messa a disposizione di 55 miliardi per il Paese, da destinare ad una pluralità di settori differenti, dalla cultura al lavoro, dallo sport alla famiglia.
Come detto, non sembra mancare molto all’ufficialità del testo del decreto rilancio. L’ultima bozza disponibile, formata da 258 articoli, include molti interventi, riguardanti – ad esempio – il bonus 1.000 per le Partite IVA, il bonus vacanze e biciclette, la proroga della cassa integrazione in deroga, il bonus bollette e i contributi a fondo perduto per le aziende.
La citata bozza finale, da cui prenderà forma la versione ufficiale del decreto rilancio, in particolare prevede questa organizzazione in titoli:
- disposizioni in materia di salute e sicurezza (titolo I);
- disposizioni a sostegno alle imprese e all’economia (titolo II);
- misure in favore dei lavoratori (titolo III);
- disposizioni per la disabilità e la famiglia (titolo IV);
- enti territoriali e debiti commerciali degli enti territoriali (titolo V);
- misure fiscali (titolo VI);
- disposizioni per la tutela del risparmio nel settore creditizio (titolo VII);
- misure di settore (titolo VIII);
- e ulteriori disposizioni (titolo IX).
Un provvedimento finale che, come si può facilmente intuire, sarà assai corposo quanto a contenuti e numero di articoli e che gli osservatori si augurano possa dare un significativo contributo al rilancio di tutto il sistema Paese. Di seguito ci soffermiamo su alcuni temi cardine di esso.
Decreto rilancio: licenziamenti e contributi a fondo perduto per le aziende
Anzitutto il decreto rilancio interviene con forza per limitare i rischi di disoccupazione da Covid-19, disponendo l’allungamento del periodo nel quale sono vietati i licenziamenti per giustificato motivo oggettivo e sono congelate le procedure pendenti: 5 mesi dall’entrata in vigore del DL 18/2020 (il cosiddetto “Cura Italia”), e non più 60 giorni. La linea, inoltre, sarebbe quella di dare la possibilità al datore di lavoro, che ha scelto il recesso dal contratto di lavoro per giustificato motivo oggettivo, di revocare tale recesso, laddove però faccia domanda di cassa integrazione salariale in deroga. L’obiettivo è chiaramente quello di proteggere il lavoratore in questa delicata fase socio-economica.
Nella citata bozza che a breve dovrebbe trasformarsi nel decreto rilancio vero e proprio, è inclusa anche la misura legata ai contributi a fondo perduto, a favore delle imprese. In altre parole, non finanziamenti o prestiti, bensì un sostegno concreto verso i soggetti titolari di reddito d’impresa e di lavoro autonomo, titolari di partita Iva:
- con ricavi non superiori a 5 milioni di euro;
- e con un fatturato e i corrispettivi del mese di aprile 2020 inferiori ai due terzi dell’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2019.
Vedremo comunque a breve se a tale progetto verranno introdotte ulteriori modifiche oppure se resterà inalterato.
Riapertura scuola: le novità
Al fine di poter riaprire le scuole in condizioni di garantire il diritto alla salute di tutti, il fondo per il funzionamento delle istituzioni scolastiche, per la sicurezza e protezione delle istituzioni scolastiche ed educative, sarebbe incrementato di 331 milioni di euro nel 2020. In particolare secondo l’art. 222 della bozza di decreto, le risorse economiche previste sono attribuite dal Ministero dell’istruzione, entro 10 giorni dall’entrata in vigore del citato decreto e suddivise con decreto tra le istituzioni scolastiche ed educative dello Stato, al fine della realizzazione, entro il 30 settembre 2020, di interventi di acquisto di servizi professionali per la sicurezza sui luoghi di lavoro, per la didattica a distanza e per l’assistenza medico sanitaria e psicologica, per l’acquisto di materiale di protezione e igiene e servizi di lavanderia, e per la rimozione e lo smaltimento dei rifiuti.
Ovviamente il Governo interviene anche in relazione al prossimo esame di maturità. Infatti, nella bozza di decreto rilancio si legge anche dello stanziamento di 39,2 milioni di euro per garantire alle scuole statali e paritarie, nell’ambito delle attività in presenza connesse allo svolgimento dell’esame di stato per l’anno scolastico 2019/2020, di compiere interventi di pulizia.
Novità e stanziamenti a favore del SSN
Nella bozza del decreto rilancio troviamo anche la corposa cifra di 3,250 miliardi destinati alla Sanità, la previsione di 3.800 nuovi contratti di specializzazione e la possibilità per le Regioni di aumentare i fondi della contrattazione integrativa per riconoscere al personale sanitario dipendente del Servizio Sanitario Nazionale, ed utilizzato nella lotta al virus, un premio fino a 1000 euro. Ulteriori assunzioni sono inoltre in vista per concorsi pubblici straordinari al Ministero della Salute e all’Istituto Superiore di Sanità.
Anche il problema del numero dei posti in terapia intensiva, viene affrontato dal decreto rilancio: infatti negli ospedali sarà resa strutturale la dotazione di non meno di 3.500 posti letto di terapia intensiva e di 4.225 in semi-intensiva, con un aumento del 70% rispetto alla fase anteriore al Covid-19.
La somma di 3,250 miliardi per la Sanità si aggiungerebbe ai 1,4 miliardi già previsti dal decreto Cura Italia, al fine di rinforzare il SSN e renderlo più pronto a nuove eventuali emergenze sanitarie. Saranno comunque gli ospedali a potersi avvalere della cifra più consistente, 1,467 miliardi, seguiti dall’assistenza territoriale che sarà destinataria di 1,256 miliardi. Ciò che rimane sarà per medici ed infermieri.
Concludendo, il decreto rilancio proroga di ulteriori 6 mesi lo stato di emergenza voluto dal Premier Conte a febbraio e intende abolire l’Iva su mascherine e prodotti di lotta al virus almeno fino a dicembre 2020. È chiaro dunque che abbiamo di fronte il testo di un decreto dai contenuti molto ampi ed al momento non ancora definitivi: dovremmo attendere ancora qualche giorno per poter leggere la versione ufficiale e capire quali saranno tutte le novità concrete per il Paese.
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