Mascherine obbligatorie a scuola da settembre: l’ipotesi allo studio
Riapertura delle scuole a settembre anche per studenti e professori: si accende il dibattito sulla possibilità di mascherine obbligatorie nelle aule
L’ipotesi circola in previsione di una riapertura delle scuole a settembre anche per studenti e professori: si accende il dibattito sulla possibilità di mascherine obbligatorie durante la permanenza nelle aule degli istituti.
Mascherine obbligatorie per ritornare in aula a settembre
Mascherine obbligatorie durante la permanenza negli istituti se a studenti e professori verrà dato l’ok per ritornare in aula a partire da settembre: è una delle ipotesi che circola a livello del governativo in previsione della ripartenza del comparto scuola secondo le consuete modalità. Con il ritorno delle lezioni “in presenza”, naturalmente, verrebbero messe in campo opere di sanificazione straordinaria e approfondita oltre alla prescrizione di indossare dispositivi di protezione individuale anche per il personale ausiliario.
D’altra parte, il piano anti-contagio riguardante gli istituti scolastici non si fermerebbe qui: la parola chiave anche in questo contesto e il mantenimento della distanza di sicurezza posta almeno ad un metro. Detto ciò, non si esclude nemmeno di prevedere la misurazione della temperatura a tutti coloro che fanno accesso nei locali, lo scaglionamento delle classi con uscita ed entrata distanziata di un quarto d’ora, turnazione per usufruire del servizio mensa ove presente e, infine, la limitazione degli accessi per i genitori e in generale per esterni.
I costi dell’operazione preoccupano i consumatori
Chiaramente, prevedere mascherine obbligatorie per docenti, personale Ata e studenti comporterebbe il sostenimento di una spesa non trascurabile. L’Unione Nazionale Consumatori, considerando i 200 giorni minimi di cui si deve comporre un anno scolastico, ha calcolato una spesa di circa 100 euro a carico delle famiglie per l’acquisto di almeno una mascherina chirurgica al giorno, sempre se il prezzo rimarrà calmierato in base alle recenti disposizioni governative. L’ideale, suggerisce l’associazione che si occupa di difendere i diritti dei consumatori, sarebbe quello che a fornire i dispositivi fosse proprio lo Stato così da non aggravare i bilanci familiari in un momento, tra l’altro, di particolare difficoltà economica.
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