L’allarme lo aveva lanciato già un mese fa il Viminale diramando una circolare alle prefetture italiane in cui si avvertiva che “alle difficoltà delle imprese e del mondo del lavoro potrebbero accompagnarsi gravi tensioni a cui possono fare eco, da un lato, la recrudescenza di tipologie di delittuosità comune e il manifestarsi di focolai di espressione estremistica, dall’altro, il rischio che nelle pieghe dei nuovi bisogni si annidino perniciose opportunità per le organizzazioni criminali”. A rischio c’era dunque la tenuta sociale del Paese. Un rischio che, dopo la fine del lockdown, sembra non essersi attenuato tanto che a metterlo in conto è il 64,6% degli italiani. Il dato è stato rilevato dai sondaggi politici Euromedia Research per La Stampa. A non credere ad un’esplosione di importanti tensioni sociali nel nostro Paese è quasi un quarto degli intervistati.
Sondaggi politici Euromedia: le preoccupazioni degli italiani
L’inizio della fase 2 non ha mandato in soffitta le preoccupazioni degli italiani. Secondo l’istituto diretto da Alessandra Ghisleri, il 29,4% ha paura di un aggravamento della crisi del nostro Paese (preoccupazione maggiormente sentita nel Nord Italia), il 27,2% di un aumento del contagio dopo la riapertura delle attività, il 23,5% teme di venir contagiato personalmente e una quota del 17,3% è preoccupata per la propria situazione economica e di perdere il lavoro.
Agli intervistati è stato chiesto inoltre se sono già andati a trovare parenti, fidanzati, congiunti o amici con l’inizio della fase 2. Il 16,7% risponde affermativamente, il 26,8% ha intenzione di andarci presto mentre il 56% non ci è proprio andato.
Dai sondaggi politici Euromedia si rileva infine un alto grado di responsabilità da parte degli italiani in questa fase di emergenza. Il 94,2% ha infatti dichiarato di aver rispettato in maniera totale gli obblighi e le restrizioni imposte dal governo o dalla regione di residenza.
Nota metodologica
Campione casuale nazionale rappresentativo della popolazione italiana maggiorenne secondo genere, età, livello di scolarità, area geografica
di residenza, dimensione del comune di residenza. (800 interviste): 800 intervistati (interviste valide) – numero dei non rispondenti/rifiuti all’intervista: 1.144 – totale contatti effettuati: 1.944. Il margine di errore relativo ai risultati del sondaggio (livello di rappresentatività del campione del 95%) è +/- 3.5% per i valori percentuali relativi al totale degli intervistati (800 casi). Metodo raccolta delle informazioni: Interviste telefoniche – metodologia C.A.T.I.-C.A.M.I.-C.A.M.I.
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