Decreto Rilancio: è appena terminato, dopo una serie di proroghe a causa di problemi di copertura, l’attesissimo Consiglio dei ministri sul Decreto Rilancio, il famoso Dl di Maggio, di cui si parla già da Aprile, che prevede, tra le altre cose, la proroga della Cassa integrazione, l’abolizione della rata Irap di giugno per le imprese fino a 250 milioni, nonché la tanto discussa regolarizzazione dei lavoratori migranti impiegati nei campi.
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Decreto Rilancio: le misure economiche
Per far fronte alla crisi economica seguita all’emergenza coronavirus, il governo ha messo in piedi, con il Decreto Rilancio, un pacchetto di misure che potrebbero apportare un po’ d’aria a famiglie e imprese in affanno.
Gli imprenditori potranno fruire della Cassa integrazione per una durata massima di nove settimane e per un periodo che va dal 23 febbraio al 31 agosto 2020, con la possibilità di ottenere ulteriori cinque settimane (nel medesimo periodo) per quelle aziende che abbiano beneficiato interamente delle nove settimane precedentemente concesse. Si concede, inoltre, un massimo di ulteriori quattro settimane per l’autunno (1 settembre-31 ottobre 2020).
Sembrerebbe confermato col Dl Rilancio il bonus 600 euro per autonomi non iscritti agli ordini, co.co.co., artigiani, commercianti, gestione separata, coltivatori diretti e braccianti, stagionali nel turismo, lavoratori dello spettacolo.
I liberi professionisti con partita Iva che ha perso almeno il 33% del reddito nel secondo bimestre 2020 (rispetto all’anno precedente) riceveranno mille euro. Stesso trattamento per i co.co.co che hanno cessato il rapporto di lavoro.
Pronta anche la nuova misura – Rem (o “contributo d’emergenza“) – che prevede il sostegno dei nuclei familiari in difficoltà che non sono già fruitori del reddito di cittadinanza. A questi ultimi spetterebbe un contributo tra i 400 e gli 800 euro a seconda delle stime Isee sulla situazione reddituale e patrimoniale della famiglia. Le domande vanno presentate all’Inps entro il mese di giugno. Per beneficiare del Rem occorre, oltre alla residenza in Italia, un Isee inferiore ai 15mila euro e un patrimonio mobiliare del nucleo inferiore a 10mila euro.
L’annosa questione della regolarizzazione dei lavoratori nei campi
Si sono sopite, anche se per nulla esaurite, le tensioni all’interno della maggioranza sulla regolarizzazione dei lavoratori impiegati nei campi e nel lavoro domestico.
Su questo nodo, il Dl Rilancio prevede una strategia di emersione del lavoro nero, attraverso l’immunità dell’imprenditore che dichiara l’impiego di manodopera sommersa. Tale scudo “legale” non riguarderebbe chi è stato condannato negli ultimi cinque anni per reati di caporalato, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, tratta e sfruttamento della prostituzione, spaccio di droga e reclutamento di minori.
Si punta, inoltre, ad estendere la possibilità di regolarizzare, attraverso il rilascio di permessi di soggiorno temporanei (6 mesi), chi è alla ricerca di lavoro in Italia, limitatamente a quei casi in cui il permesso di soggiorno per lavoro in agricoltura o in attività domestiche sia scaduto entro il 31 ottobre 2019.
Il Decreto Rilancio prevede, inoltre, un’indennità mensile di 500 euro per i mesi di aprile e maggio 2020 per quei lavoratori domestici (colf e badanti) che non abbiano beneficiato elle indennità del Cura Italia.
Decreto Rilancio: Fisco e altre misure del pacchetto.
Prevista nel Decreto Rilancio la proroga dei congedi parentali fino a 30 giorni per genitori che abbiano un lavoro subordinato nel settore privato. Se l’età dei figli non supera i 12 anni, il genitore ha diritto a un’indennità al 50% della retribuzione. In alternativa, il genitore può scegliere di cumulare il bonus baby sitter da 600 euro del Dl Cura Italia che diventerebbe così 1.200 euro per chi non ne abbia ancora fruito, da spendere presso centri estivi e per l’infanzia.
C’è spazio anche per il Superbonus (“eco-bonus“) del 110% per i lavori di riqualificazione energetica e antisismica per rilanciare l’attività edilizia. Non proprio un Green new Deal, ma certamente un buon incentivo per le imprese “verdi” che garantirà – si legge nel Decreto RIlancio – “il miglioramento di almeno due classi energetiche da dimostrare mediante l’attestato di prestazione energetica (Ape)”.
Per le altre imprese (quelle che hanno subito ingenti cali del fatturato) è confermata la sospensione dei versamenti delle ritenute, dell’Iva e dei contributi almeno fino al 16 settembre. Tregua concessa anche a 22 milioni di cartelle esattoriali le cui notifiche vengono rinviate a settembre, così come viene cancellato l’acconto Imu di giugno per albergatori e balneari.
Per ristoratori e baristi, il Decreto Rilancio prevede l’esenzione per l’occupazione di spazi aggiuntivi di suolo pubblico, necessari per poter svolgere l’attività in tutta sicurezza per clienti e lavoratori, attraverso il distanziamento sociale.
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