Pensioni ultime notizie: cosa succederà dopo la scadenza di Quota 100? È una domanda che ritorna spesso nel dibattito sulla previdenza. Chi propone l’aumento dell’età per l’uscita dal mondo del lavoro è destinato a scontrarsi con la netta disapprovazione dei sindacati.
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Pensioni ultime notizie: la riforma della previdenza non è più una priorità
Quota 100, come ormai molti italiani sanno, è un’opzione a tempo (è applicata per un triennio: il conto alla rovescia è cominciato a marzo 2019): infatti, la modalità di pensionamento anticipato con 62 anni di età e 38 di contributi è destinata a scadere dal 31 dicembre 2021. Cosa succederà dopo è difficile da immaginare al momento: prima dell’emergenza sanitaria, in effetti, era partito un tavolo di confronto tra politica e parti sociale sulla strada da seguire, d’altra parte, qualsiasi embrione di discussione su un’eventuale riforma previdenziale è stata messa da parte dall’esecutivo dopo lo scoppio della crisi. Difficilmente la tematica, seppur fondamentale, riguadagnerà velocemente posizioni tra le priorità del governo: riformare il sistema pensionistico esigerebbe una quantità di risorse ed energie che attualmente è necessario investire nel contrasto dei contraccolpi economici che l’epidemia da nuova coronavirus sta già mostrando.
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Il futuro del sistema previdenziale, il sistema previdenziale del futuro
Pensioni ultime notizie – D’altra parte, se questa è la posizione del governo, di questo governo sicuramente, i sindacati anche negli ultimi tempi non hanno rinunciato a lanciare qualche segnale in tema di riforma previdenziale. Innanzitutto, bisognerebbe introdurre un qualche strumento di flessibilità che permetta di andare in pensione a 62 anni di età, premono le sigle, inoltre, le stesse spingono per un aumento degli assegni meno consistenti, magari prevedendo anche la quattordicesima. Poche le aperture dal mondo politico e tecno-burocratico che, dal canto suo risponde, studiando la possibilità di passare a un calcolo della pensione anticipata basato solo sul metodo contributivo (che chiaramente penalizzerebbe fortemente i lavoratori) e, in parallelo, a un aumento dell’età pensionabile (anche qui non c’è bisogno di sottolineare l’estrema contrarierà dei sindacati). Una possibilità che in un certo senso taglierebbe la testa al toro sarebbe quella di prorogare Quota 100: ma anche lì i problemi, soprattutto, sul fronte delle risorse, non mancherebbero.
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