Pensioni ultima ora – Il sistema pensionistico di tipo contributivo, introdotto nel 1996 ed esteso con la riforma delle pensioni del 2011 a tutti i lavoratori, stabilisce l’ammontare della pensione in base ai contributi versati, seguendo il principio “più versi, più avrai” come chiarito sul sito Inps.
Pensioni ultima ora, i casi possibili
Si distinguono tre casi. A coloro che hanno iniziato a lavorare dopo il 1° gennaio 1996 viene applicato il cosiddetto “contributivo puro”, calcolando la pensione interamente con il sistema contributivo. Ai lavoratori che al 31 dicembre 1995 avevano un’anzianità contributiva inferiore ai 18 anni, viene applicato il sistema misto pro-rata, calcolando con il sistema retributivo la quota di pensione maturata fino al 31 dicembre 1995 e con il sistema contributivo quella maturata dal 1°gennaio 1996. Infine, anche ai lavoratori che al 31 dicembre 1995 avevano maturato almeno 18 anni di contributi, che prima della Riforma rientravano nel sistema di calcolo retributivo, viene ora applicato il sistema misto pro-rata. Ovvero, la pensione viene calcolata con il sistema retributivo per la quota di pensione maturata fino al 31 dicembre 2011, mentre viene quantificata con il sistema contributivo per quella maturata a partire dal 1°gennaio 2012.
Influiscono sul calcolo della pensione l’ammontare dei contributi versati, l’età raggiunta al momento del pensionamento; il PIL, ovvero la crescita della ricchezza del Paese.
Il termine del 2036
Pensioni ultima ora – Nell’articolo pubblicato da Avvenire a firma di Vittorio Spinelli dal titolo “I riscatti e il calcolo contributivo: i percorsi Inps sono separati” si parla del termine del 2036 come anno dal quale “il calcolo contributivo delle pensioni si applica a tutti i lavoratori assunti dopo il 1996. Con 20 anni di versamenti, nel 2016 l’Inps ha liquidato le prime pensioni contributive doc. Si può facilmente calcolare che, superati 40 anni di versamenti, dal 2036 in poi il contributivo sarà esclusivo e universale, consegnando definitivamente alla storia il sistema retributivo”.
Inoltre nell’articolo viene ricordato che “il contributivo è anche una scelta a disposizione degli assicurati in alcune situazioni (come “opzione donna”, il computo di contributi nella gestione separata ecc.) che la legge ammette solo se confluiscono in una pensione tutta contributiva. Come le pensioni, anche i riscatti possono essere soggetti al contributivo. In questi casi l’onere a carico dell’interessato viene determinato in percentuale della retribuzione, in particolare quando lo stesso riscatto si accompagna a una pensione da liquidare col calcolo contributivo. Attualmente le vie per richiedere le pensioni e i riscatti sono distinte e separate all’interno dell’Inps, ma ancora temporaneamente, essendo in vista la loro integrazione quando appunto il riscatto è finalizzato ad una pensione tutta contributiva”.
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