Gli spostamenti tra regioni saranno consentiti a partire da mercoledì 3 giugno, subito dopo la Festa della Repubblica del 2 giugno. Come si apprende da una circolare del Viminale che è stata inoltrata ai prefetti dal Capo di gabinetto Matteo Piantedosi, le limitazioni agli spostamenti potranno essere stabiliti solo dal governo centrale.
Spostamenti tra regioni: cosa è permesso fino al 2 giugno
A quanto si legge dalla nota, “fino al 2 giugno 2020 restano vietati gli spostamenti, con mezzi di trasporto pubblici e privati, in una regione diversa rispetto a quella in cui attualmente ci si trova, così come quelli da e per l’estero, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza o per motivi di salute”. Non c’è stata dunque l’apertura alle visite ai congiunti, come originariamente ipotizzato, anche se alcune tra le regioni più sicure possono stabilire delle deroghe in merito alle visite ai congiunti che abitano a pochi chilometri di distanza e sono separati solo dal confine. Resta ancora possibile “il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza“.
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Spostamenti tra regioni: cosa cambia dal 3 giugno, le novità
Le cose cambieranno a partire dal 3 giugno 2020. A partire da questa data, infatti, “gli spostamenti tra regioni diverse potranno essere limitati solo con provvedimenti statali (dd.P.C.M.) adottati ai sensi dell’art. 2 del decreto-legge n. 19/2020, in relazione a specifiche aree del territorio nazionale, secondo principi di adeguatezza e proporzionalità al rischio epidemiologico effettivamente presente in dette aree”.
Lo stesso vale anche per gli spostamenti da e per l’estero, che potranno subire limitazioni solo con provvedimenti statali relativamente a determinati Stati e territori, sempre in base a principi di adeguatezza e proporzionalità al rischio epidemiologico e nel rispetto dei vincoli derivanti dall’ordinamento dell’Unione europea e degli obblighi internazionali.
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