Movida coronavirus, o come qualcuno l’ha già ribattezzata, “Covida“: party, feste, ritrovi e afflussi di persone lungo le vie degli aperitivi, assembramenti sociali, feste di gruppo. Tutte cose che a oggi non si possono ancora fare. Ma da più parti d’Italia arrivano foto e testimonianze che ritraggono una vita sociale ritrovata, a volte nemmeno ritoccata con le novità del momento, come la mascherina, in primis, ma anche i guanti e soprattutto il distanziamento sociale. Non è il momento dei party, ribadisce il premier Giuseppe Conte: la fase 2 è il periodo di convivenza con il coronavirus, ma anche il momento in cui bisogna far ripartire il motore produttivo del Paese. Per i party e le feste ci sarà tempo, ma questo non è il momento, ha detto il presidente del Consiglio.
Movida coronavirus: le parole di Giuseppe Conte
Fuori da Palazzo Madama, il premier Giuseppe Conte si è intrattenuto con una signora che lo ringraziava per l’impegno messo in questi ultimi tempi di emergenza sanitaria, rilasciando alcune dichiarazioni catturate dai media. “Grazie a voi italiani, ma non è finita. Chiariamolo, non è il tempo dei party, non è il momento della movida, altrimenti la curva del contagio risale“. Tra le novità di questa fase c’è sicuramente la rimozione del modello di autocertificazione, almeno all’interno della regione (perché per gli spostamenti interregionali è ancora obbligatoria), tuttavia nessuno deve pensare “che sono saltate le regole di precauzione”, è stata la raccomandazione del premier.
Alla Camera, Conte ha ulteriormente ringraziato gli italiani perché, cambiando le loro abitudini e lo stile di vita, “il peggio è alle spalle“. Adesso è arrivato il momento di “riavviare il motore economico e produttivo dopo aver superato la fase più acuta dell’emergenza, anche se la sfida è ancora più difficile”. L’obiettivo è quello di riavviare il motore del Paese, ripete Conte, che poi si rivolge ai giovani: “Non è tempo di movida o di party“. Inoltre c’è la consapevolezza che la fase 2 possa “favorire l’aumento della curva del contagio in alcune zone” e per questo la situazione nel Paese è sotto stretta osservazione per favorire eventuali interventi tempestivi. Si tratta di un “rischio calcolato, che dobbiamo accettare perché non possiamo fermarci in attesa di un vaccino”.
Segui Termometro Politico su Google News
Scrivici a redazione@termometropolitico.it