Dopo l’emergenza sanitaria, ecco la crisi economica: era prevedibile, e gli effetti ancora non si vedono tutti, sebbene molte attività, dopo aver chiuso le saracinesche (reali e metaforiche) durante il lockdown, non riapriranno più. Il governo sta immettendo liquidità nel settore delle imprese, con finanziamenti a fondo perduto e benefici ai quali si può accedere se si perde almeno un terzo del fatturato. Ma le partite Iva hanno bisogno di più. Più della metà di queste (circa il 60%) potrà fruire dei contributi a fondo perduto, perché vantano un fatturato medio inferiore a 5 milioni di euro e hanno perso almeno un terzo del fatturato.
Partite Iva: contributi a fondo perduto per chi?
Saranno in tutto 2,6 milioni le partite Iva interessate ai contributi a fondo perduto su 4,4 milioni di lavoratori autonomi totali, che hanno perso almeno un terzo del fatturato. Il 59,1% della torta comprende gli esercenti attività d’impresa e di lavoro autonomo e reddito agrario, ma non i professionisti. Come riporta Il Sole 24 Ore, tuttavia, anche senza questi ultimi “l’esercito dei potenziali interessati all’aiuto è sterminato”, ma ciò comporterà degli effetti collaterali. “Per questo intervento ci sono a disposizione 6,19 miliardi: la statistica indicherebbe in poco più di 1.400 euro l’aiuto medio pro capite”.
Il quotidiano economico fa notare però che quella appena esposta è una media statistica: è infatti la stessa norma a rapportare l’indennizzo a una quota di perdita di fatturato, variabile dal 10% al 20% in rapporto alle dimensioni dell’impresa. In ogni caso la perdita di fatturato andrà certificata nel confronto tra il periodo designato 2020 e lo stesso periodo nel 2019. La certificazione di maggior valore potrà essere rappresentata dalla fattura elettronica, sebbene una buona parte di partite Iva (tra cui quelli aderenti al regime forfettario) sono esenti e quindi ciò potrebbe rendere più difficile le stime. Inoltre, tutte le imprese che hanno aperto dopo aprile 2019 dovranno accontentarsi solo del minimo garantito, visto che tra i parametri legati all’aiuto uno dei vincoli è anche quello temporale.
Il bonus autonomi
Esclusi dai contributi a fondo perduto i lavoratori autonomi che riceveranno il bonus 600 euro, che a maggio salirà a 1000 euro. Ad aprile saranno interessati 4,9 milioni di lavoratori (per un totale di 3,8 miliardi di euro erogati), mentre a maggio la platea scenderà a 1,12 milioni di lavoratori.
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