Coronavirus ultime notizie: tra i settori colpiti dalle conseguenze della pandemia vi è sicuramente quello scolastico. Non solo per quanto riguarda la frequenza in classe e gli esami da sostenere l’ultimo anno sia per gli studenti di terza media sia per quelli della Maturità 2020, ma ha anche sollevato temi importanti, come lo svolgimento della Didattica a Distanza, salvo poi interrompere, o per meglio dire sospendere alcuni aspetti che ruotano attorno al comparto scolastico, come per l’appunto la campagna di reclutamento e assunzioni e le relative procedure concorsuali. Nella serata di domenica 24 maggio 2020 è iniziata una lunga riunione per sciogliere uno tra i nodi più aggrovigliati riguardante il tema, in particolar modo quello concernente l’assunzione dei docenti precari.
Coronavirus ultime notizie: decreto scuola, le novità principali
Qual è stato il responso emerso dal vertice riunito in videoconferenza a Palazzo Chigi durante le tarde ore di domenica 24 maggio 2020? La soluzione è stata il risultato di una mediazione che ha portato all’indizione di un concorso per i docenti precari, che però sarà svolto solo dopo l’estate e soprattutto non consisterà in un quiz, ovvero in un test a crocette a risposta chiusa, ma in una prova scritta. In attesa del concorso, i 32 mila insegnanti delle scuole medie e superiori accederanno alle cattedre a tempo determinato tramite le graduatorie d’istituto, le quali dovranno essere aggiornate. Questo li renderà disponibili per la scuola a partire dal 1° settembre 2020. Per il governo la soluzione derivante dalla proposta del premier consentirà di “combattere il precariato garantendo la meritocrazia”.
Decreto scuola: le reazioni
Soddisfatta la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, che in un messaggio su Facebook ha annunciato l’accordo raggiunto sulla scuola. “Vogliamo ridurre il precariato, per dare più stabilità alla scuola, e vogliamo farlo attraverso una modalità di assunzione che garantisca il merito”. Per la Azzolina “la proposta presentata stasera dal presidente del Consiglio va in questa direzione, confermando il concorso come percorso di reclutamento per i docenti”. Anche la richiesta di modificare la modalità della prova è stata accolta, “eliminando i quiz a crocette previsti nel decreto sulla scuola votato a dicembre in Parlamento”, quiz che verranno sostituiti da una prova scritta, “in modo da garantire una selezione ancora più meritocratica”. Inoltre, in attesa della prova, “ci saranno le supplenze dalle graduatorie provinciali che saranno aggiornate con le nuove modalità”. Proseguendo con il messaggio, la Azzolina ha sollecitato un rapido lavoro “per tradurre la misura in una norma da introdurre nel decreto scuola, dimostrando che la maggioranza ha a cuore la qualità del sistema di istruzione e, di conseguenza, gli studenti, che ne sono i principali protagonisti”. In conclusione ha riportato alcuni numeri importanti. “Abbiamo 78 mila insegnanti da assumere nel primo e nel secondo ciclo fra concorsi ordinari e concorso straordinario. Fra gli aspiranti anche migliaia di giovani che si preparano da tempo e vogliono avere la loro occasione per cominciare a insegnare. La scuola ha bisogno di stabilità e programmazione. In passato tutto questo è mancato”.
Soddisfatta anche la viceministra dell’Istruzione Anna Ascani (PD): “La soluzione trovata ci convince perché va nella direzione auspicata. Il Partito Democratico non voleva una sanatoria e non abbiamo mai sostenuto che si potesse entrare a scuola senza una forma di selezione. Con i precari e i sindacati volevamo cambiare un concorso-lotteria e ci siamo riusciti”, ha concluso la Ascani riferendosi al quiz a crocette a risposta chiusa ormai tramontato. “Ora guardiamo a settembre”.
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