Rottamazione ter e saldo e stralcio: pagamenti sospesi. Data di scadenza
Rottamazione ter e saldo e stralcio: ufficiale la sospensione dei pagamenti. Ecco qual è la nuova data di scadenza da rispettare.
Sospensione dei pagamenti dovuti relativamente alla rottamazione ter e al saldo e stralcio. Una prima sospensione, fino al termine del 31 maggio 2020, era già stata decretata con il Decreto Cura Italia (articolo 68). La sospensione ha avuto dunque una ulteriore proroga con il Decreto Rilancio (articolo 154) e la nuova data passa dunque dal 31 maggio fino al 10 dicembre 2020. Ecco cosa succede nel dettaglio e cosa c’è scritto nel succitato articolo del Decreto Rilancio.
Rottamazione ter e saldo e stralcio: cosa dice l’articolo 154
L’articolo 154 del Decreto Rilancio va a modificare alcune parti dell’articolo 68 del Decreto Cura Italia. Visto il protrarsi dei gravi effetti economici dell’emergenza sanitaria, infatti, la sospensione dei termini di versamento dei carichi affidati all’agente della riscossione differiscono dal 31 maggio al 31 agosto 2020. Per i piani in dilazione in essere all’8 marzo 2020 e ai provvedimenti di accoglimento emessi con riferimento alle richieste presentate fino al 31 agosto 2020, la decadenza del debitore dalle rateazioni accordate dall’agente della riscossione e gli altri effetti di tale decadenza previsti dalla legge si determinano in caso di mancato pagamenti di dieci rate, anziché cinque.
Venendo poi ai nuovi termini relativi alla rottamazione ter e saldo e stralcio con i ratei in scadenza a febbraio e marzo, questi differiscono dal 31 maggio 2020, data originaria, fino al 10 dicembre 2020. Nell’articolo si precisa che a tale ultimo termine non si applica più la tolleranza di cinque giorni, al fine di assicurare l’acquisizione nell’anno 2020 delle relative somme al bilancio dello Stato e degli altri enti creditori. Si potranno pagare i ratei in sospeso entro e non oltre il 10 dicembre 2020: non si perderanno le agevolazioni previste e non saranno dovuti oneri aggiuntivi. L’attuale sospensione riguarda solo i contribuenti in regola con il pagamento delle rate delle definizione agevolate. Non saranno ammessi ritardi, come scritto in precedenza. Scavalcare la data del 10 dicembre 2020 significherebbe perdere il beneficio previsto.
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