Assistente civico: bando per 60 mila assunzioni. Stipendio e requisiti
In arrivo un bando per 60 mila assunzioni da assistente civico: ecco cosa sapere a riguardo, soprattutto in merito a stipendio e requisiti richiesti.
È in arrivo un nuovo bando di concorso per il reclutamento di 60 mila volontari per ricoprire il ruolo di assistente civico presso i territori comunali. Ad annunciare l’imminenza del nuovo bando di concorso della Protezione Civile è stato il ministro per gli Affari Regionali e per le Autonomie Francesco Boccia, congiuntamente con il presidente Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro.
Assistente civico: bando per 60 mila volontari
Il bando di reclutamento partirà solo dopo la giornata di oggi, lunedì 25 maggio 2020, e sarà gestito dalla Protezione Civile, allo stesso modo di quei bandi straordinari indetti nel pieno dell’emergenza sanitaria per reclutare medici, infermieri e personale sanitario da inviare nelle zone rosse del Paese. I nuovi assistenti civici saranno su base volontaria e saranno selezionati tra soggetti inoccupati, su chi non ha vincoli lavorativi, e chi percepisce forme di sostegno al reddito, come ad esempio la cassa integrazione, il reddito di cittadinanza o il nuovo reddito di emergenza.
Dopo il reclutamento dei 60 mila volontari assistenti civici richiesti, la Protezione Civile indicherà alle Regioni le disponibilità sul territorio dell’intero Paese e i sindaci saranno impegnati nell’impiegare i volontari nelle attività di sostegno prestabilite, ma anche nel perseguimento delle nuove norme di tutela della salute e della sicurezza, come ad esempio il mantenimento della distanza di sicurezza interpersonale. Occorrerà pertanto far rispettare i comportamenti di sicurezza che bisognerà adottare nella fase 2, quella di convivenza con il virus, ma anche di graduale ritorno alla vita normale, sociale e professionale.
Bando assistente civico: requisiti e altre informazioni utili
Al bando si partecipa solo se si è maggiorenni e residenti o domiciliati in Italia. Non dovrebbe esserci alcuna forma di compenso (perché nel frattempo si dovrebbero percepire le diverse forme di sostegno al reddito) e si lavorerà massimo 3 giorni a settimana, suddivisi in un massimo di 16 ore settimanali. Prevista la copertura assicurativa dall’Inail in caso di infortunio o responsabilità civile verso terzi e la data ultima dell’attività cadrà il giorno della fine dell’emergenza, venerdì 31 luglio 2020.
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