La riapertura delle regioni è prevista per mercoledì 3 giugno 2020, ovvero il giorno dopo la Festa della Repubblica, che quest’anno cade di martedì e che sarà celebrata in modo diverso (leggete questo articolo per saperne di più). Tuttavia non tutti i territori potranno usufruire delle riaperture, laddove per riaperture si intende la possibilità di effettuare spostamenti tra una regione e l’altra. Le condizioni sono ancora al centro di attenta verifica e cruciali saranno i dati di venerdì 29 maggio 2020. In quella data, infatti, si dovrebbero vedere, considerando una tempistica di incubazione ammontante a circa 10 giorni di media, gli effetti del secondo step della fase 2, ovvero la riapertura delle attività commerciali avvenuta lunedì 18 maggio 2020.
Riapertura regioni 3 giugno 2020: dati incoraggianti, ma bisogna aspettare il 29 maggio
Come riporta il Corriere della Sera, la riapertura dei confini regionali senza limiti e senza rischi dipende prevalentemente dal livello di contagio in cui vige il Paese, certo, ma anche a livello locale la Regione stessa. Pertanto, qualora anche venerdì prossimo il livello del contagio dovesse restare identico nei termini a quello registrato nell’ultimo weekend, la riapertura potrebbe avvenire senza problemi. Tale concetto è stato ribadito anche dal ministro per gli Affari Regionali, Francesco Boccia, che al Tg1 ha dichiarato quanto segue: “Finora stiamo ottenendo risultati straordinari grazie ai sacrifici fatti dagli italiani. Ci auguriamo che ci sia un basso rischio in tutta Italia altrimenti sarà inevitabile prendere il tempo che serve”. Le valutazioni decisive saranno fatte nelle giornate di mercoledì, giovedì e venerdì dal ministro Roberto Speranza, a cui seguirà un altro Consiglio dei Ministri dove si deciderà sulla mobilità interregionale.
Si può guardare con ottimismo al futuro? Dati alla mano e con una distanza temporale ben definita, si può dire che il primo step della fase 2 (4 maggio 2020) è stato superato abbastanza bene. I dati al 25 maggio 2020 sono piuttosto significativi. Ora si attendono quelli successivi alle riaperture del 18 maggio, con le continue raccomandazioni ad evitare assembramenti e ritrovi e ad indossare correttamente i dispositivi di protezione individuale.
Riapertura regioni 3 giugno: chi rischia di non aprire
Le strade al momento sono due: riapertura totale delle regioni, oppure scaglionata. Il secondo caso riguarderà le regioni che hanno pari tasso di contagio, mentre c’è anche l’ipotesi che siano i presidenti di regione a decidere per chi viene da fuori. Ci sono alcune Regioni che poi potrebbero riaprire più tardi i loro confini, 1 o 2 settimane dopo il 3 giugno: stiamo parlando più precisamente di Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna. Queste regioni potrebbero attendere ancora dieci giorni prima di riaprire i confini a tutti, tempo che andrebbe speso per riorganizzarsi sotto l’aspetto turistico-ricettivo, per accogliere eventuali turisti e residenti di altre regioni (o altri Paesi).
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