Riapertura regioni 3 giugno 2020: libera circolazione consentita, cosa cambia
Riapertura regioni 3 giugno 2020: dati sul contagio incoraggianti, governo verso un consistente allentamento delle restrizioni da inizio mese prossimo
Riapertura regioni 3 giugno 2020: i dati sul contagio emersi dall’ultimo monitoraggio sono stati valutati positivamente, governo verso un consistente allentamento delle restrizioni da inizio mese prossimo.
Riapertura regioni: via libera per tutti
Riapertura regioni – Ancora nessuna conferma ufficiale, d’altra parte, sembra che il Ministero della Salute, a seguito della positiva valutazione del monitoraggio sulla curva epidemiologica, non abbia mosso obiezioni sulla ripresa degli spostamenti tra regioni programmata a partire dal 3 giugno. Il governo quindi sarebbe sempre più orientato a far riprendere gli spostamenti senza distinzioni tra un territorio e l’altro, inoltre, non dovrebbe essere previsto neanche alcun obbligo di quarantena. Detto ciò, appare altresì probabile che l’esecutivo si prenda qualche altro giorno prima di annunciare la propria decisione: è vero che l’indice di contagiosità in alcune aree ha raggiunto livelli incoraggianti ma in altre zone del paese desta ancora qualche preoccupazione.
Non servirà un nuovo decreto
Riapertura regioni – La ripresa della libera circolazione non avrà bisogno di essere autorizzata tramite un nuovo decreto del Presidente del Consiglio. Infatti, l’ultimo provvedimento appositamente dedicato all’epidemia prevede la decadenza del divieto degli spostamenti tra regioni dal 3 giugno in poi. A quel punto, eventuali nuove chiusure potranno essere imposte con misure ad hoc per specifiche aree del territorio nazionale “secondo principi di adeguatezza e proporzionalità al rischio epidemiologico effettivamente presente in dette aree”. In pratica, gli italiani tra qualche giorno potranno tornare a circolare liberamente sul territorio nazionale ma nel caso in cui scoppino dei focolai si procederà con lockdown limitati ad isolare le “zone rosse”.
Riapertura regioni: Sud ancora titubante
Nel frattempo prosegue il confronto tra governo e regioni; non è previsto alcun incontro strutturato ma il ministro Boccia ha assicurato di voler sentire i governatori uno ad uno. Il titolare degli Affari Regionali dovrà trovare un compromesso con i Presidenti delle Regioni del Centro-Sud, meno colpite dall’epidemia, che insistono su delle limitazioni agli spostamenti per i cittadini provenienti dalle regioni più a rischio. D’altra parte, ormai abbandonata definitivamente l’ipotesi di prevedere un “passaporto sanitario”.
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