Per la prima volta ci siamo occupati delle elezioni amministrative che l’anno prossimo, coronavirus permettendo, porteranno al voto gli elettori delle più grandi città italiane. In collaborazione con Affari Italiani abbiamo voluto esaminare quale sia il sentiment a Roma.
Nella Capitale dal 2016 è al governo il Movimento 5 Stelle con Virginia Raggi, che vinse trionfalmente contro Giachetti, di centrosinistra, regalando un importantissimo trofeo al proprio partito.
Dopo 4 anni il clima appare cambiato. La maggioranza dei romani, il 65,5% secondo i nostri sondaggi elettorali, non sarebbe disponibile a concedere il bis alla sindaca,
Chi voterebbero allora?
In testa alla preferenze sarebbe sempre l’attuale sindaca, con il 22,3%, ma sarebbe tallonata da Giorgia Meloni con il 20%. A destra otterrebbe il 9,9% la Angelilli, storica figura del MSI prima e AN poi, mentre il leghista Giannini arriverebbe al 2,8%.
Variegato il panorama del centrosinistra ampio. Il 12,2% sosterrebbe Calenda, davanti alla presidente PD del municipio I Alfonsi. Caudo, presidente del municipio III, arriverebbe al 5,2%, davanti Enrico Letta al 4,1% e a Ciaccheri, invece presidente del municipio VIII, con il 3,8%.
Cottarelli e Claudio Martelli infine sarebbero al 2,5% e 0,6%.
È evidente che c’è ancora molta incertezza, e mancano nomi forti in opposizione alla Raggi, o meglio non sono stati fatti trapelare in modo ufficiale.
La dichiarazione di Zingaretti contro una riconferma della Raggi, tuttavia, è stata una presa di posizione importante. Su questa i romani si sono divisi.
Per il 39,3% è un semplice giudizio sull’azione amministrativa della sindaca. Per la maggioranza relativa però c’è altro. Per il 16,1% in realtà mira a una coalizione con i 5 Stelle, ma su un nome diverso dalla Raggi, per il 30,9% invece vuole andare con un centrosinistra unito distinto dal M5S, con cui allearsi al secondo turno.
Sondaggi elettorali TP, gli elettori romani contro un’alleanza PD-M5S
Fatto sta che in effetti al primo turno per i romani PD e M5S dovrebbero proprio andare divisi, con i due terzi degli elettori, compresi quelli dei due partiti, contrari a un accordo di governo che replichi quello nazionale.
Del tutto diversa l’opinione sul centrodestra. Che per i romani è più comprensibile che si alleino. Lo pensa il 41,1%, che diventa maggioranza assoluta tra chi aveva votato Marchini o Meloni nel 2016. Tra gli altri i più, soprattutto elettori pentastellati o di centrosinistra, si astengono dal dare un’opinione.
Infine il giudizio sull’operato della Raggi, giudicato insufficiente dai più, ovvero il 64,2%. Vi è un 6,3% che dà un 6, e un 11,8% che dà il voto massimo. Si tratta dello zoccolo duro della sindaca, il cui obiettivo, appare chiaro, è arrivare al ballottaggio.
I sondaggi elettorali sono stati svolti con metodo CAWI tra il 28 e il 31 maggio su 4300 intervistati