La destra, la sinistra e l’inutile ricerca del “mito”
[ad]Accadde anche nel 2004 con Zapatero. Un’esperienza politica non ricordata positivamente in Spagna anche se soprattutto a causa di criticità strutturali del sistema-paese. Ma una cosa analoga avvenne a destra anche nel 2007 con Sarkozy. E si è visto come è andato a finire.
In realtà il riconoscersi in questo modo in personalità politiche ed esperienze di questo tipo è quanto mai puerile se non ingenuo.
Perché si tende ad elogiare il personaggio, il leader. E come si sa “sic transit gloria mundi”. Mentre casomai la sinistra, più che elogiare il “socialismo dei cittadini” di Zapatero narrato in un libro-intervista di Aldo Garzia e Marco Calamai edito da Feltrinelli, avrebbe dovuto elogiare il sistema politico quasi perfettamente bipolare.
E lo stesso discorso a destra dove più che elogiare Sarkozy si sarebbe dovuto casomai elogiare il solido e celere sistema istituzionale transalpino. Per puntare poi anche in patria, volontà politica a parte, la carta del semipresidenzialismo.
Avere dei miti non è una colpa. E’ l’aspetto puerile della cosa che rischia di essere fatale.