Contributo a fondo perduto: importi, requisiti e sanzioni. Quando spetta
Con il Decreto Rilancio arriva anche il contributo a fondo perduto per le Partite Iva in difficoltà a causa dell’emergenza coronavirus
Con il Decreto Rilancio arriva anche il contributo a fondo perduto per le Partite Iva in difficoltà a causa dell’emergenza coronavirus. Ecco le categorie di potenziali beneficiari, gli importi che è possibile ricevere e le sanzioni previste in caso di irregolarità.
Contributo a fondo perduto: chi può richiederlo
All’articolo 25 del Decreto Rilancio si precisano i requisiti necessari per richiedere il contributo a fondo perduto previsto a seguito dell’emergenza coronavirus. Dunque, a poterlo richiedere sono tutte quelle Partite Iva esercenti attività d’impresa, lavoro autonomo o di reddito agrario: con ricavi o compensi non superiori ai 5 milioni di euro nel 2019 e che hanno visto il proprio fatturato subire una riduzione di almeno il 33% tra aprile 2020 e lo stesso periodo dell’anno scorso. Per chi ha iniziato l’attività a partire da gennaio 2019 e per coloro che hanno il domicilio fiscale o la sede operativa nei territori in stato di emergenza per eventi calamitosi nel momento in cui è stata dichiarata la crisi sanitaria (31 gennaio 2020), invece, non vale il requisito relativo alla perdita di fatturato.
Chi non può richiederlo, importo, come richiederlo e sanzioni
Sono esclusi dalla platea dei beneficiari del contributo a fondo perduto previsto dal Decreto Rilancio i soggetti la cui attività risulti cessata alla data di presentazione dell’istanza, gli enti pubblici, gli intermediari finanziari, le società di partecipazioni finanziarie e non finanziarie, le partite Iva che hanno diritto al Bonus previsto con il Decreto Cura Italia, i beneficiari del reddito di ultima istanza, i professionisti iscritti agli Ordini.
Contributo a fondo perduto: come si calcola l’importo? La somma si calcola applicando una percentuale alla differenza tra il fatturato di aprile 2020 e il fatturato di aprile 2019. Nello specifico, il 20% di tale differenza per soggetti con ricavi o compensi non superiori ai 100mila euro, il 15% se tra i 100mila e i 400mila euro, il 10% se tra i 400mila e i 5 milioni di euro. In ogni caso il contributo non potrà essere inferiore ai mille euro per le persone fisiche e ai 2mila euro per tutti gli altri soggetti.
La richiesta dovrà essere presentata tramite il proprio cassetto fiscale esclusivamente in via telematica: l’Agenzia delle Entrate preciserà le modalità di presentazione in una circolare di prossima pubblicazione; una volta attivato il percorso online si avranno 60 giorni di tempo per fare richiesta. Capitolo sanzioni: in caso di percezione del contributo a fondo perduto senza il possesso dei necessari requisiti si rischia la reclusione da sei mesi a tre anni, l’intero importo non spettante (o la parte di esso percepita senza averne diritto) verrà recuperato applicando una sanzione variabile tra il 100% e il 200% a cui bisognerà sommare un tasso d’interesse del 4% annuo.
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