Gli alieni di Pappalardo potrebbero essere veri, purtroppo
Il problema di un eventuale contatto con una civiltà aliena è il fattore casuale; nella Storia esiste assai più che nei film.
Proviamo a immaginare una civiltà aliena lontana miliardi di anni luce da noi, residente sul pianeta Ummo. Gli Ummiti vanno in giro per l’universo a caccia di altre forme di vita. Dopo lunghe ricerche, trovano la Terra. Sembra ci sia vita intelligente, ma è andarci è un viaggio enorme che costa cifre incredibili. Dopo varie analisi, conferme e smentite, tentennamenti, proteste, fondi di ricerca, il governo decide di mandare degli esploratori.
Il viaggio dura anni, durante i quali gli esploratori Ummiti perdono ogni contatto con la madrepatria e non hanno gli strumenti per ricevere o analizzare informazioni provenienti dalla Terra. Alla fine arrivano, ma invece di New York, Washington, Tokio o Berlino, nel 2000 atterrano nella campagna abruzzese.
È più plausibile di quanto si pensi.
Se nel 1492 Cristoforo Colombo non avesse sbagliato i calcoli di rotta sarebbe morto nel nulla, invece arrivò a San Salvador e pensò d’essere arrivato in Cina. Quando hai distanze e incognite tanto grandi è possibile tutto. Gli Ummiti atterrano Una volta lì aspettano qualcuno li contatti, ma nessuno si è accorto del loro arrivo per mille motivi plausibili. Allora si mettono a studiare la popolazione circostante e alla fine tentano un contatto con quello che sembra il miglior candidato.
Un ex generale che ora s’impegna nel sociale.
L’esploratore Ummita prende nota di cosa fa, chi frequenta e cosa dice, perché l’ha eletto rappresentante della razza umana. Vede che i suoi uomini più fidati sono il trainer della seduzione che si finge esorcista e querela per non essere sull’isola dei famosi, poi quello che piscia su palazzo Chigi e deve 250,000 euro allo Stato, quella secondo cui Bill Gates ci inietterà il mercurio per alzarci la temperatura col 5G e ucciderci.
Dopo aver raccolto le informazioni e scoperto che sono tutte bagigiate, prova lo stesso un approccio: si veste con un impermeabile grigio e incontra il generale Pappalardo mentre passeggia in montagna con la moglie. Gli consegna un manoscritto e lo prega di pubblicarlo dopo 10 anni, quando loro saranno già ripartiti.
Pappalardo lo fa.
Nel frattempo gli esploratori hanno fatto ritorno e, sconsolati, dicono “ci dispiace per i fantastiliardi della missione, purtroppo i terrestri sono scemi, ma scemi veri, non arrivano al cervello dei Grong trilobuti”. La commissione dice “ma no, avrai beccato lo scemo del villaggio” e gli esploratori scuotono la testa: “No, no, era uno dei capi militari di uno dei corpi più rinomati tra i 7 paesi più ricchi e avanzati degli altri 160. Figuriamoci come sono gli altri. Grong trilobuti uber alles.”
L’Umanità viene bandita dalla Lega cosmica delle intelligenze evolute, il pianeta viene bannato e blacklistato e, in caso di invasione aliena di qualche specie ostile, non ci verranno in aiuto perché non ne vale la pena. A pensarci è allucinante: il problema dell’alieno di Pappalardo non è se è falso: è se fosse vero.