Bonus mutuo 2020: importo, requisiti e a chi spetta. La guida

Bonus mutuo 2020: a seguito dell’emergenza coronavirus sono state previste nuove agevolazioni anche su questo fronte. Ecco in cosa consistono

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Bonus mutuo 2020: importo, requisiti e a chi spetta. La guida

Bonus mutuo 2020: a seguito dell’emergenza coronavirus sono state previste nuove agevolazioni anche su questo fronte per famiglie, lavoratori e imprese in difficoltà. Ecco in cosa consistono

Bonus mutuo 2020: agevolazioni per chi è in difficoltà

Grazie alla combinazione delle norme previste dal Decreto cura Italia con quanto già previsto dal Fondo Gasparrini che risale al 2007 sono diverse le agevolazioni attualmente a disposizione di famiglie, lavoratori e imprese in difficoltà sul fronte del pagamento del mutuo a seguito dell’emergenza coronavirus. In pratica, non esiste un vero e proprio bonus mutuo 2020, se per questo si vuole intendere una sorta di indennità in denaro. Grazie alle suddette agevolazioni è possibile sospendere le rate del finanziamento fino a 18 mesi. Dunque, si allunga di 6 mesi il periodo di sospensione di cui è già possibile usufruire in base all’accordo tra Abi e le associazioni dei consumatori che ha una durata di 12 mesi.

Importo, requisiti e a chi spetta

Bonus mutuo 2020 – Sostanzialmente, il Decreto Cura Italia ha ampliato le agevolazioni già previste dal Fondo Gasparrini legandole alla crisi economica accusata da molti italiani a seguito dell’emergenza coronavirus. Quindi, lavoratori di ogni tipo (dipendenti, autonomi, parasubordinati etc…) così come le imprese, ditte individuali e artigiani, e coloro che hanno usufruito del Fondo di garanzia prima casa adesso hanno la possibilità di richiedere alla propria banca la sospensione del mutuo nei termini sopra precisati tramite un apposito modulo – disponibile sul sito Consap – che andrà poi inviato all’Istituto di credito che eroga il finanziamento.

La scadenza dell’operazione è stata fissata al 17 dicembre 2020. Per quanto riguarda i requisiti bisogna sottolineare che non sono previsti limiti di reddito. Detto ciò, bisogna poter dimostrare una sospensione dell’orario lavorativo di almeno 30 giorni nei tre anni precedenti. Per quanto riguarda i lavoratori dipendenti, autonomi e liberi professionisti, invece, devono dimostrare una riduzione del fatturato medio giornaliero pari o superiore al 33% dal 21 febbraio 2020 in poi per i tre mesi successivi rispetto allo stesso periodo del 2019. Infine, è necessario precisare anche che il valore della prima casa è stato innalzato da 250mila euro fino a 400mila euro.

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