Finalmente una buona notizia per gli avvocati e per i professionisti in generale. Infatti, è stato appena sottoscritto dal ministro del lavoro Catalfo e dal ministro dell’economia Gualtieri il decreto interministeriale che istituisce l’erogazione, per aprile 2020, del bonus avvocati e professionisti, corrispondente a 600 euro, ed indirizzato ai liberi professionisti iscritti alle casse previdenziali. Vediamo più da vicino i dettagli di questa novità.
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Bonus avvocati: che cosa prevede
Si tratta certamente di un significativo passo in avanti, che si inserisce nel quadro più ampio di interventi di tutela e misure di garanzia verso privati, liberi professionisti, famiglie ed imprese, ideato a seguito della crisi economica e dello stop a molte attività lavorative, a causa dall’epidemia da Covid-19. Con tale decreto del 29 maggio 2020 abbiamo infatti attuazione pratica delle previsioni di cui al D.L. Rilancio, mirato espressamente alla ripresa ed al sostegno del lavoro e dell’economia. In particolare, il decreto Rilancio aveva già riconosciuto, per i mesi di aprile e maggio 2020, l’indennità di 600 euro a supporto del reddito dei professionisti iscritti agli enti di previdenza obbligatoria. Ma in verità, già dal D.L. Cura Italia era stata prevista questa misura di garanzia per i professionisti.
Va fatto notare tuttavia che l’attivazione del citato bonus avvocati e liberi professionisti è avvenuta con alcune settimane di ritardo rispetto a quanto già previsto per le partite Iva iscritte alla gestione separata dell’INPS: in tempi brevi ora anche gli autonomi degli Ordini professionali riceveranno in automatico l’assegno relativo al mese di aprile.
Il nuovo decreto interministeriale e i requisiti per ottenerlo
Come detto, è intervenuto il citato decreto interministeriale per definire le concrete modalità di attribuzione dei fondi e i criteri di priorità, occupandosì però del solo mese di aprile. A questo punto, occorre l’ok della Corte dei Conti per attuare in concreto i pagamenti. Proprio in questi giorni la Ministra del Lavoro Catalfo ha tuttavia chiarito – in un incontro agli Stati generali delle professioni – che a breve “ci sarà un altro decreto interministeriale per sovvenzionare il sussidio di maggio“.
Il bonus avvocati, come sopra accennato, sarà erogato in modo automatico dalle Casse professionali, senza obbligo di presentazione di un’altra nuova domanda, nei confronti di tutti i professionisti che si siano già avvalsi dello stesso bonus a marzo, in quanto la relativa domanda era già stata accettata dalla Cassa previdenziale del proprio Ordine.
Sul piano dei requisiti d’accesso, viene specificato che tale bonus avvocati e professionisti è concesso nelle ipotesi di cessazione o riduzione dell’attività di lavoro. Infatti, il decreto in oggetto precisa che con i termini “cessazione dell’attività“, deve considerarsi l’effettiva chiusura della partita IVA tra il 23 febbraio e il 30 aprile 2020; mentre i termini “riduzione o sospensione dell’attività“, vanno interpretati nel senso di riduzione di almeno il 33% del reddito nel primo trimestre 2020, rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente (tenuto conto del principio di cassa, quale differenza tra ricavi e compensi ottenuti e spese pagate).
Chi ha già avuto il bonus avvocati e professionisti – come detto – lo riceverà in automatico; coloro i quali non lo hanno incassato per il mese di marzo, invece, dovranno fare domanda e il decreto interministeriale del 29 maggio dispone che tale richiesta potrà essere fatta a partire dall’8 giugno 2020 agli enti di diritto privato di previdenza obbligatoria ai quali sono iscritti. Scadenza del periodo di invio domande sarà la mezzanotte dell’8 luglio 2020. Di seguito, tali enti dovranno fare gli opportuni controlli per capire se davvero il bonus può essere versato ed, in caso di verifica positiva, lo erogheranno senza indugio al destinatario.
Nell’istanza gli interessati dovranno dichiarare di possedere i requisiti richiesti per il bonus avvocati e professionisti, e dovranno allegare copia del documento d’identità in corso di validità e del codice fiscale, ma anche i dati delle coordinate bancarie o postali per l’accredito della somma.
Concludendo, secondo quanto indicato dal sito web della Cassa Forense, che versa prestazioni previdenziali agli avvocati “La graduatoria per le nuove domande verrà formata sulla base dell’ordine cronologico di arrivo, previa verifica del possesso dei requisiti”. Si presume insomma un clic day in cui chi vorrà essere in cima alla detta graduatoria, dovrà agire con molta tempestività.
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