Fase 4 coronavirus: il comitato di esperti guidato da Vittorio Colao ha consegnato alla Presidenza del Consiglio il rapporto finale sulla ripartenza del Paese. Il dossier, che verrà dettagliato nel corso dei prossimi giorni, si concentra su diversi ambiti: dal Lavoro all’Ambiente, dal Turismo alla Cultura, passando per Pubblica Amministrazione e Ricerca.
Fase 4: si riparte da infrastrutture e digitalizzazione
Fase 4 – Nel documento redatto dal comitato degli esperti guidati da Vittorio Colao, secondo le indiscrezioni riportate dai più principali organi di stampa, sono contenuti un centinaio di progetti volti a centrare 20 obiettivi nell’ottica di far ripartire il paese dopo l’emergenza sanitaria legata alla diffusione del coronavirus. Innanzitutto, nel dossier si pone l’accento sull’individuazione delle infrastrutture di chiaro “interesse nazionale” – estensione dell’Alta velocità e Ponte sullo Stretto, per esempio – per cui è necessario operare uno snellimento delle procedure di realizzazione.
In secondo luogo, grande importanza nel programma degli esperti dovrebbe rivestire la digitalizzazione del paese. Le proposte del team di Colao si concentrano, inoltre, sul potenziamento della green economy, l’incentivazione dei processi di reshoring, ossia il rientro delle imprese che hanno preferito spostare la produzione all’estero, e il rafforzamento dell’occupazione, soprattutto, femminile, la più colpita dai contraccolpi economici dell’epidemia. In generale, la stampa sintetizza il piano Colao con la formula “imprese come motore dell’economia, infrastrutture e ambiente come volano del rilancio, PA alleata dei cittadini, istruzione per tutti, società più inclusiva ed equa”.
Fino a che punto il governo seguirà il Team Colao?
Ora, non è ben chiaro fino a che punto il programma del gruppo di esperti capitanati dall’ex manager di Vodafone sarà applicato dal governo. Il dossier della task force è solo uno dei tanti contributi che Palazzo Chigi intende prendere in considerazione per gestire la ripartenza del paese, la cosiddetta Fase 4, per usare le parole di Conte. Detto ciò, alcune misure studiate dagli esperti sono già in fase di studio avanzato da parte dell’esecutivo in vista del decreto semplificazioni che dovrebbe vedere la luce già a metà giugno.
Tra queste, come riferisce il Sole 24 Ore, la riforma dell’abuso di ufficio, una limitazione della fattispecie del danno erariale per i funzionari pubblici (è il controverso punto della “burocrazia difensiva”. In pratica, si propone la revisione delle norme che stabiliscono la responsabilità in solido dei dirigenti pubblici che danno il via libera alla realizzazione di infrastrutture e che quindi portano in alcuni casi alla condanna per danno erariale), l’aumento al 30% dell’anticipazione concessa all’appaltatore di lavori pubblici, lo snellimento delle procedure per la valutazione di impatto ambientale, fino alla semplificazione degli iter autorizzativi per l’edilizia privata. Invece, sembra destinata a rimanere inascoltata da Palazzo Chigi la proposta contenuta nel pacchetto “snellimento” di Colao che vorrebbe eliminare la responsabilità penale del datore di lavoro in caso di contagio da Covid.
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