Il panorama politico sembra viver un ritorno alla situazione pre-Covid, quasi come un riflusso in cui vengono ridimensionati gli effetti della pandemia.
Il che significa che i principali partiti di governo, che avevano avuto un boost a seguito dell’incremento di popolarità dell’esecutivo, ora risultano invece in calo.
Il PD continua a scendere passando dal 19,5% al 19,1%, mentre il Movimento 5 Stelle perde due decimali andando al 15,8%. Anche Italia Viva arretra, andando dal 35 al 2,7%. Unica eccezione Sinistra/MdP, che probabilmente attingendo anche ai voti persi dal PD, cresce di tre decimali toccando il 4%.
Viceversa ci sono progressi per il centrodestra. Incrementano le proprie percentuali sia la Lega, che va dal 27% al 27,3%, che Fratelli d’Italia, che guadagna mezzo punto arrivando al 14,4%. Solo Forza Italia invece vede un calo del 0,4% che la porta al 5,6%.
Tra le altre forze minori risultano in crescita di due decimali Azione, che va dal 2,8% al 3%, e i Verdi, che salgono al 2,1%. Giù della stessa percentuale +Europa, ora al 2,2%
A livello di attualità politico i sondaggi elettorali di SWG si sono concentrati anche sulle manifestazioni dei gilet arancioni, che però a quanto pare non riscuotono molto successo. Solo il 13% approvano le idee di Pappalardo sulle mascherine per esempio. Si sale al 22% tra gli elettori leghisti e pentastellati, ma non si va oltre.
Sondaggi elettorali SWG, un po’ meno paura, un po’ più di speranza
Gli italiani sono infatti ancora abbastanza timorosi del virus, anche se meno di prima. Il 41% ritiene molto o abbastanza probabile contrarlo, mentre il 77% è preoccupato per la diffusione del Covid19, anche se, bisogna sottolinearlo, colo che lo sono molto sono diminuiti al 19% dal 57% del momento peggiore a marzo.
Si comincia a intravedere la speranza che la seconda ondata in autunno e inverno non ci sia e che si possa tornare alla normalità. La pensa così il 17%. Erano il 10% un mese fa. C’è una maggioranza relativa, il 34%, che pensa che invece tornerà il lockdown, mentre i più ritengono che alcune restrizioni rimarranno in vigore sempre o almeno in alcune zone.
Gran parte degli intervistati prova ancora incertezza, ma la loro percentuale è diminuita dal 59% al 52% in poche settimane, mentre quella di chi prova speranza è cresciuta al 43%
Piccoli segnali di una ripartenza molto fragile ma che esiste
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