Come sono state mantenute le relazioni sociali durante la quarantena

Come la tecnologia ci ha aiutato a trascorrere le lunghe settimane di quarantena senza perdere i contatti con gli amici, imparando anche cose nuove

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Come sono state mantenute le relazioni sociali durante la quarantena

L’emergenza da coronavirus ha costretto tutti a rimanere a casa in quarantena e quindi a mantenere le distanze da amici, parenti, conoscenze, colleghi. L’isolamento forzato può però avere gravi conseguenze sulla psiche: i contatti sociali, infatti, sono fondamentali per mantenere un equilibrio mentale che aiuta a non sprofondare in momenti di ansia e depressione. Non potendo incontrarsi di persona, quindi, è stato necessario trovare altri modi per tenere vive le proprie relazioni sociali.

Qualcuno è stato sicuramente più avvantaggiato nell’affrontare la situazione, magari perché abituato a lavorare da casa e circondato da una famiglia affettuosa. C’è però anche chi vive da solo e, senza contatti diretti con nessuno, si è trovato in una posizione più difficile.

Contattare gli amici e i parenti, anche con un semplice messaggio di saluto, può essere un momento per ricordare a tutti che non si è mai davvero soli. Rendersi disponibili per una telefonata o una videochiamata, poi, può fare la differenza tra una giornata piena di ansia e depressione e una ricca di risate.

Foto di Lynette Coulston da Pixabay

Gli appuntamenti abituali si sono trasformati in incontri virtuali

Il distanziamento sociale ha obbligato ad annullare tutti gli appuntamenti, sia di lavoro che di piacere. Così come le varie aziende hanno trasformato le riunioni in sala conferenze in riunioni a distanza, anche le uscite con gli amici o i familiari sono state trasformate in attività online.

La cena settimanale con gli amici del calcetto? Si è organizzato una videochiamata all’orario di sempre e, davanti a un piatto cucinato autonomamente o a una buona pizza, raccontandosi le ultime novità. L’aperitivo del venerdì con i colleghi? È diventato un cocktail a casa propria e si passa la serata discutendo di lavoro e di vita privata tramite Skype.

Le nuove tecnologie permettono di organizzare qualsiasi tipo di attività, in modo da riunirsi in maniera virtuale. E hanno aiutato molto durante il lockdown. Molti servizi online hanno permesso di sfidarsi ai giochi da tavolo più famosi senza doversi muovere da casa. Muniti di webcam e gruppi di amici hanno potuto fare tornei di carte online che sono potuti durare anche per settimane, creando così la scusa perfetta per organizzare videochiamate con cadenza regolare.

Anzi, proprio grazie alla tecnologia, che tra l’altro rende sempre più facile proteggere la privacy da intrusioni tecnologiche, questa è anche l’occasione giusta per coinvolgere quegli amici che vivono lontano e che non si ha spesso l’occasione di vedere. Internet non conosce confini, e giocare con qualcuno che vive dall’altra parte del pianeta è stato possibile come farlo con chi abita nella stessa città.

Vi è chi usa soprattutto i messaggi, che sono comodi e veloci, e ormai hanno soppiantato le telefonate. Ovviamente Il problema è che le app di messaggistica rendono le comunicazioni molto più distaccate, rendendo l’isolamento ancora più difficile da affrontare. Una chiamata vera e propria, invece, unisce molto più di un semplice messaggio.

Imparare una lingua o a cucinare in quarantena

La quarantena è stato anche il momento migliore per cercare finalmente di raggiungere quegli obiettivi a cui non si riesce mai a dedicare il tempo necessario. Come studiare una nuova lingua o imparare una nuova skill.

Molti hanno approfittato degli strumenti digitali per chiedere all’amico di origine spagnola di fare conversazione e perfezionare le proprie conoscenze linguistiche. Altri hanno imparato finalmente a cucinare grazie all’aiuto di quell’amica che gestisce un ristorante, sempre in videochiamata.

Forse sarà più chiaro nei prossimi anni quanto questo periodo sia stato diverso, unico, e come ci abbia cambiato, mutando il nostro modo di rapportarci alla tecnologia e, tramite essa, al prossimo, rendendoci, chissà, forse un po’ migliori.

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