Pensioni ultime notizie: come cambia il sistema dopo il coronavirus?
Pensioni ultime notizie: il coronavirus ha stravolto molte cose, tra cui il sistema previdenziale e il suo futuro. Ecco come può cambiare.
Pensioni ultime notizie: si torna a parlare di come sarà il sistema previdenziale dopo il coronavirus e di come cambierà. Prima della pandemia, infatti, governo e sindacati si confrontavano per parlare di una riforma generale del sistema pensionistico che avrebbe toccato diversi aspetti, ma adesso le priorità sono altre e i cambiamenti sono comunque all’orizzonte. Sul futuro del sistema ne ha parlato il presidente del Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali, Alberto Brambilla.
Pensioni ultime notizie: accessi a Quota 100 e Opzione Donna aumenteranno?
L’economista ha ipotizzato che il ricorso e l’accesso alle forme pensionistiche aumenterà esponenzialmente, e di conseguenza aumenterà drasticamente il numero dei pensionati, con cifre che potrebbero avvicinarsi a quelle del 2003. Le misure alle quali si guarderà di più sono Opzione Donna (58 anni di età, 59 se lavoratrici autonome, e 35 anni di contributi) e Quota 100 (62 anni di età e 38 anni di contributi i requisiti minimi), in scadenza il 31 dicembre 2021. Il ricorso a queste misure permetterebbe a molti lavoratori di evitare conseguenze spiacevoli sul posto di lavoro. Tra i motivi principali di questo accesso alle pensioni, infatti, ci sarebbe la paura di un licenziamento deciso dalla propria azienda in crisi.
Pensioni ultime notizie – Brambilla ha parlato di Quota 100 come un ammortizzatore sociale, che contribuirà all’aumento del numero dei pensionati, i quali arriveranno a sfiorare le 16,44 milioni di unità, superando così i 16 milioni di 2 anni fa. Parlando strettamente di numeri, nel 2020 si dovrebbero confermare le richieste di Quota 100 (nel 2019 150 mila domande sono state accolte su un totale di 228 mila) per colpa di “potenziali situazioni di cassa integrazione prolungata”, ma specialmente per “l’aumento della disoccupazione”, pertanto si prevedono “150 mila concessioni di pensioni anche per il 2020”, che integrate alle domande di Ape sociale e Opzione Donna, potrebbero raggiungere il totale di 240 mila domande.
Più persone in pensione, meno lavoratori verseranno contributi
Con più persone che vanno in pensione e meno che versano i contributi, anche a causa degli effetti collaterali della pandemia sull’occupazione, potrebbe crearsi un problema importante per le casse dell’Inps. L’Istituto potrebbe così registrare tra i 10 e i 12 miliardi di uscite, a fronte dei 10-19 miliardi di entrate in meno. Tutto questo si tradurrebbe in un disavanzo di 25 miliardi in più nel 2020.
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