Cerchiamo di capire come funziona in sintesi il cosiddetto libretto famiglia INPS, ovvero un libretto previsto dalle norme di legge per ottenere alcune prestazioni erogate dall’Istituto di Previdenza Sociale. È essenziale comprenderne il funzionamento, dato che – come detto – è essenziale per un efficace rapporto tra cittadino e il citato ente pubblico.
Libretto di famiglia INPS: di che si tratta e come può essere acquistato
Facciamo subito chiarezza: il libretto famiglia in oggetto consiste in un libretto nominativo prefinanziato, caratterizzato da titoli di pagamento, con un valore nominare pari a 10 euro. Tale importo è mirato a ricompensare attività di lavoro di durata inferiore o corrispondente a 60 minuti. Il libretto è indirizzato a tutte le persone fisiche che non svolgono attività professionale o imprenditoriale. Tre possibili alternative per acquistarlo:
- attraverso il portale dei pagamenti INPS;
- con causale LIFA;
- o con F24 modello Elide.
Questo strumento è stato previsto già a partire dal 2017 al posto dei voucher per retribuire il lavoro accessorio. Tuttavia non vale in caso di prestazioni di lavoro occasionali da parte di lavoratori con i quali l’utilizzatore ha in corso, o ha avuto negli ultimi 6 sei mesi, un rapporto di lavoro dipendente o di co.co.co. Va rimarcato che per poterlo sfruttare, datori di lavoro e lavoratori sono obbligati all’iscrizione sulla piattaforma Inps.
A quali attività di lavoro si applica il libretto?
Come accennato, non tutte le attività lavorative sono remunerabili con il libretto famiglia INPS, ma soltanto quelle che consistono in:
- insegnamento privato supplementare;
- assistenza in casa ad anziani, bambini, disabili e malati;
- lavori domestici come quelli legati alla manutenzione, giardinaggio o pulizia degli ambienti domestici.
Dovrebbe allora essere ormai chiaro che questo libretto si rivolge alle cosiddette prestazioni di lavoro occasionale, saltuario o sporadico, ma anche è idoneo alla richiesta del bonus centri estivi o del bonus baby sitter – previsti dal Governo a causa dell’emergenza coronavirus già nel decreto Cura Italia.
Come funziona e come richiederlo
Come già chiarito dall’Inps – e sopra accennato – gli utilizzatori possono avvalersi di prestazioni di lavoro tramite il libretto famiglia, composto da titoli di pagamento, il cui valore nominale è pari a 10 euro (importo per 60 minuti di lavoro: 8 euro al lavoratore, 1,65 euro sono usati per la contribuzione alla Gestione Separata, 0,25 euro per il premio assicurativo INAIL, e i restanti 0,10 euro per il finanziamento dei cosiddetti oneri gestionali). Inoltre, tali prestazioni di lavoro occasionale comportano i seguenti limiti economici, collegati all’anno civile di svolgimento della prestazione in oggetto e corrispondono:
- per ogni utilizzatore, in relazione alla totalità dei prestatori, a compensi di importo totale non superiore a 5mila euro;
- per ogni prestatore, in relazione alla totalità degli utilizzatori, a compensi di somma in totale non oltre i 5mila euro;
- per le prestazioni complessivamente rese da ogni prestatore in favore dell’identico utilizzatore, a compensi di somma non oltre i 2.500 euro.
Rimarchiamo anche che tali importi sono collegati ai compensi incassati dal prestatore, ovvero al netto di premi assicurativi, contributi e costi di gestione. Il prestatore ha in ogni caso diritto all’assicurazione per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti, con iscrizione alla Gestione Separata INPS, e all’assicurazione INAIL contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali.
Per potersi servire del citato libretto famiglia INPS, prestatore ed utilizzatore possono utilizzare uno di questi canali:
- contact center;
- piattaforma con servizio online apposito;
- intermediari con apposita delega.
- patronati.
Concludendo, ricordiamo che l’utilizzatore è obbligato comunque a comunicare, alla fine della prestazione lavorativa e non dopo il terzo giorno del mese successivo allo svolgimento della prestazione in oggetto:
- i dati identificativi del prestatore;
- il compenso concordato;
- l’ambito della prestazione;
- la durata della prestazione;
- il luogo dove la prestazione è compiuta;
- altre ulteriori informazioni utili alla gestione del rapporto.
Concludendo, insieme alla trasmissione della comunicazione su impulso dell’utilizzatore, il prestatore ottiene la notifica della stessa con SMS o email. L’Inps, entro il 15 del mese successivo a quello in cui la prestazione è stata compiuta, eroga i compensi concordati in base alla modalità decisa dal prestatore all’atto della registrazione. Va da sè che l’INPS deve essere sempre informata sull’uso del libretto famiglia.
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