Sondaggi elettorali Ipsos: M5S davanti a tutti con Conte alla guida
Secondo i sondaggi elettorali Ipsos, Conte batterebbe Di Battista e Di Maio nella corsa alla leadership del Movimento 5 Stelle
Negli ultimi giorni, quotidiani e talk show hanno discettato su quanto potrebbe valere un ipotetico partito di Conte. Il premier, dal canto suo, ha affermato di non aver in mente alcun progetto politico in quanto “sarebbe folle da parte mia dedicare anche solo un minimo di energie a questi pensieri”. Nonostante ciò, gli istituti demoscopici continuano a testare la forza elettorale di un suo ipotetico partito. L’ultimo in ordine di tempo a farlo è Ipsos in un sondaggio per Il Corriere della Sera pubblicato il 14 giugno. Secondo l’istituto guidato da Nando Pagnoncelli, una lista Conte otterrebbe il 14,1% dei consensi, valore simile riscontrato da Quorum. Anche in questo caso, ad essere penalizzati dal debutto politico del presidente Consiglio sarebbero le due forze maggiori che sostengono oggi il suo esecutivo. Il Partito Democratico calerebbe, infatti, al 15,8% mentre il Movimento 5 Stelle scenderebbe al 12,7%. I voti per la lista Conte arriverebbero principalmente da pentastellati e centrosinistra (62%), astensione (20%) e, infine, centrodestra e altri partiti minori (18%).
Ma cosa accadrebbe se invece di farsi un partito tutto suo, l’avvocato pugliese decidesse di porsi alla guida del Movimento che lo ha portato ad occupare la poltrona di premier? In questo scenario fotografato da Ipsos, i Cinque Stelle incrementerebbero i propri consensi di sette punti percentuali rispetto al valore attuale, crescendo al 24,7%. In un colpo solo, il Movimento supererebbe Fdi, Pd e Lega, diventando la prima forza politica del Paese. Il potenziale di elettori dei pentastellati passerebbe dal 20% al 30%.
D’altro canto, l’ipotesi di Conte alla guida del Movimento non dispiace nemmeno agli elettori Cinque Stelle. Secondo i sondaggi elettorali Ipsos, il premier sbaraglierebbe senza problemi tutti i potenziali sfidanti alla leadership del Movimento. Conte, infatti, raccoglierebbe il 42% delle preferenze contro il 27% di Di Maio. Anche in un’ipotetica sfida a due con Di Battista non ci sarebbe storia: Conte otterrebbe il 67% dei voti pentastellati contro il 17% dell’oramai ex megafono dei Cinque Stelle. E forse sono stati proprio questi numeri a far dire ieri a Di Battista che se Conte “vuole fare il leader del M5s, deve iscriversi e partecipare al prossimo congresso”.
Se questo scenario dovesse avversarsi, “la leadership Conte potrebbe rappresentare un nuovo inizio per il M5S ma il ritrovato slancio rischierebbe di aprire una frattura con il Pd” commenta Pagnoncelli. I dem, infatti, con il premier alla guida del M5S calerebbero al 17,3% dal 21,3 attuale (a soli due punti dalla Lega scesa al 23,5%), diventando la terza forza politica con Fratelli d’Italia alle spalle.
I dati rilevati da Ipsos vanno però presi con le pinze, come afferma la stessa società demoscopica. “Lo scenario emerso potrebbe modificarsi alla luce di tre elementi: innanzitutto l’elevata quota di indecisi e astensionisti; in secondo luogo la possibilità che l’elevato consenso per Conte, maturato durante la pandemia, possa ridursi significativamente a fronte delle crescenti difficoltà economiche a cui il Paese sta andando incontro”. Infine, va tenuto conto dell’effetto “Monti”: “la scelta di campo potrebbe alienare una parte del consenso trasversale di cui attualmente Conte può beneficiare” conclude Ipsos.
Sondaggi elettorali Ipsos: nota metodologica
Sondaggio realizzato da Ipsos presso un campione nazionale rappresentativo della popolazione italiana maggiorenne secondo genere, età, livello di scolarità, area geografica di residenza, dimensione del comune di residenza. Sono state realizzate 1.200 interviste (su 6.478 contatti) condotte mediante metodo Cati/Cawi /Cami tra il 10 e l’11 giugno 2020.
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