Pensioni ultima ora: riformare la previdenza è un obiettivo condiviso da governo e parti sociali. Un tema importante rispetto al quale era stato avviato a gennaio 2020 un percorso comune bruscamente interrotto dalla pandemia che ha travolto l’agenda politica e governativa del nostro e di molti altri Paesi. All’indomani dell’emergenza sanitaria ed economica, il dibattito è tornato nelle ultime settimane a concentrarsi sulla necessità di nuove regole previdenziali.
Pensioni ultima ora, Furlan (Cisl): creare flessibilità in uscita per tutti
Tra le spinte principali vi è quella delle organizzazioni sindacali che ritiene non più rinviabile l’aumento di flessibilità per i lavoratori in uscita dal mondo del lavoro. A tornare sull’argomento nelle ultime ore è stata Annamaria Furlan della Cisl. Secondo l’opinione dell’esponente sindacale: “C’è bisogno di rivedere complessivamente la legge pensionistica, creando flessibilità in uscita per tutti, tenendo anche conto del lavoro che si fa, del percorso di vita, dello stato di salute familiare, della gravosità del lavoro che incide sulle aspettative di vita”.
Per Furlan è necessario “fare un lavoro molto serio, creando una condizione di garanzia previdenziale per i nostri giovani, precari per anni e candidati ad essere anziani poveri. È doveroso creare un futuro pensionistico per loro”. Inoltre l’esponente della Cisl ha anche indicato la strada necessaria di una riforma degli ammortizzatori sociali, perché oggi troppe tipologie “con processi burocratici lenti e ripetitivi creano ritardi insopportabili per le persone”.
Dalla Cisl giudizio “positivo” su Stati Generali dell’Economia
Pensioni ultima ora – La stessa Annamaria Furlan a nome della Cisl si è espressa sugli Stati Generali dell’Economia (ecco un nostro articolo) con giudizio di segno “positivo”. Furlan ha aggiunto: a Villa Pamphili “il Governo ha proposto una serie di linee che da tempo come Cgil, Cisl e Uil stiamo proponendo”. “Come Cisl abbiamo ribadito il concetto che è necessaria un’alleanza, serve un patto forte tra il Governo, le istituzioni e le parti sociali per individuare 4-5 obiettivi prioritari su cui concentrarci. Abbiamo molto realismo credo che il senso di responsabilità di tutte le parti sociali e del Governo ci faccia rompere ogni indugio nel realizzare un patto sociale forte, ma non solo perché l’Europa chiede grandi riforme e grandi investimenti che hanno bisogno di accordi. Lo dobbiamo alle future generazioni”.
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