Buone notizie per il Movimento 5 Stelle dall’ultimo dei sondaggi elettorali di EMG per Agorà. Secondo Masia la distanza tra il partito di Di Maio e gli alleati del PD si restringe. Mentre questi scendono di un decimale sotto il 20% il M5S recupera quattro decimali e si porta al 16,4%. Anche dopo la fase più acuta dell’emergenza coronavirus permane il piccolo effetto rimbalzo, probabilmente risultato della popolarità di Conte, che si è visto negli ultimi mesi.
Tra le altre forze della maggioranza rimane forte per EMG Italia Viva, al 4,9%, e cresce di due decimali la Sinistra, ora al 2,3%.
Appaiono invece tutti in calo i partiti di centrodestra: la Lega, che passa dal 26,8% al 26,6%, Fratelli d’Italia, che perde anch’esso due decimali e scende al 14%, e Forza Italia, in calo del 0,3% al 6,7%.
Ottima la performance di Azione, di Calenda, che dal 3% sale al 3,4%, un record per a piccola formazione. In crescita, di uno 0,2% anche Europa Verde, all’1,8%, e +Europa, che sale al 1,5%.
Gli italiani, coerentemente con le intenzioni di voto, hanno un po’ più fiducia nel governo. i giudizi positivi crescono di un punto al 36%, mentre scendono della stessa misura al 46% quelli negativi.
A livello di leader vi è una crescita dell’1% della popolarità di Conte, ora al 44%, mentre diminuisce quella in Meloni e Salvini, al secondo e terzo posto, al 35% e 33%.
In miglioramento anche Calenda, ora al 22% e Di Maio, al 21%.
Sondaggi elettorali EMG, sullo scontro Grillo-Di Battista gli elettori del M5S preferiscono non esprimersi
Nel Movimento 5 Stelle per la prima volta si profila uno scontro interno esplicito. Da un lato l’ala pro-Conte, cui Grillo dà il suo potente endorsement, dall’altro Di Battista, fautore di un ritorno alle origini più barricadere.
Gli elettori pentastellati a quanto emerge dagli ultimi sondaggi elettorali di EMG, stanno a guardare. Il 60% preferisce non rispondere, mentre il 26% sta dalla parte di Grillo e il 14% d quella di Di Battista.
Anche alla domanda sul futuro capo del movimento in tanti non si esprimono, ma essendo la scelta più ampia e soprattutto includendo Conte, sono di più quelli che fanno una scelta. Un quarto vorrebbe il premieri, il 10% Di Maio, mentre Grillo è al 9% alla pari con Di Battista.
In generale nell’elettorato sembra esserci una attesa di fibrillazioni nella politica, forse anche alla luce di questi contrasti interni.
Il 44% degli intervistati ritiene probabile una crisi di governo. Sono in particolar egli elettori di Lega Fratelli d’Italia a penarla in questo modo, mentre il 31% non è della stessa idea, e soprattutto i democratici.
Nota metodologica
Questi sondaggi elettorali sono stati realizzati il 16 giugno su un panel telematico di 1546 persone
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