Cassa integrazione Inps in ritardo: documento interno, di cosa si tratta?

Cassa integrazione Inps in ritardo: un documento interno dell’ente si pone in netto contrasto con le rassicurazioni più volte offerte da Tridico

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Cassa integrazione Inps in ritardo: documento interno, di cosa si tratta?

Cassa integrazione Inps in ritardo: un documento interno dell’ente, reso noto dalle forze di opposizione, si pone in netto contrasto con le rassicurazioni più volte offerte da Tridico.

Cassa integrazione: solo il 4% dei beneficiari ancora in attesa

Sono lontane dall’arrestarsi le polemiche rispetto ai ritardi nell’erogazione della cassa integrazione a seguito dell’emergenza coronavirus. D’altra parte, il Presidente Inps Pasquale Tridico in parallelo il ministro del Lavoro Nunzia Catalfo, continuano a rassicurare i lavoratori. Secondo quanto riferito da quest’ultima, circa il 96% degli assegni è già stato accreditato, dunque, sarebbe ormai ristrettissima la platea di beneficiari tuttora in attesa di sostegno economico (circa 123.500 persone nel complesso non hanno ancora ricevuto il prima assegno). Sarebbero decisamente diverse le stime offerte dall’Inps che, secondo le ricostruzioni di alcuni organi di stampa, ha ancora 562mila pratiche in sospeso.

Spunta un documento interno dell’Inps

A rendere ancora più complicato orientarsi tra questi numeri un documento interno dell’Inps diffuso in questi giorni. Infatti, il documento fatto trapelare dal senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri contraddice nettamente queste cifre. In breve, dal suo esame risulterebbe che le persone ancora in attesa della cassa integrazione sarebbero circa 10 volte di più di quelle individuate dalle cifre riferite dalla Catalfo e da Tridico. Insomma, oltre un milione e 200mila i lavoratori ancora aspettano di ricevere l’assegno.

Come stanno le cose?

Diversi quotidiani hanno provato a fare un po’ di chiarezza sulle cifre relative all’erogazione della cassa integrazione. Sulla scorta di quanto analizzato in sede di fact checking, allora, bisogna precisare che nel documento interno Inps pare proprio che siano stati stati inseriti anche i lavoratori che hanno visto rifiutarsi la richiesta perché non rispettavano i requisiti fissati per ricevere l’assegno e quelli che non hanno confermato la richiesta. D’altra parte, eliminando questi ultimi dal bilancio, rilevano sempre gli esperti, sembra che siano le stime – non ufficiali – Inps (mezzo milione di lavoratori ancora in attesa) quelle maggiormente aderenti alla realtà, non quelle ufficiali del governo (123mila lavoratori).

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