Coronavirus ultime notizie: a fine febbraio conoscemmo il cosiddetto paziente 1 a Codogno, e lo stesso si può dire per quello torinese, lo scorso 22 febbraio per l’esattezza. Tuttavia il virus circolava molto prima di quella data, addirittura a dicembre, come sottolineato da uno studio condotto dall’Istituto superiore di sanità, e in particolare dal direttore del Reparto di qualità dell’acqua e salute condotto da Luca Lucentini, in collaborazione con Smat, la società di Torino che si occupa delle acque.
Da dicembre 2019 a febbraio 2020 furono riscontrati a Milano e Torino diversi casi di polmonite interstiziale che, alla luce di quanto accaduto negli ultimi mesi, fanno pensare ai sintomi del Covid-19 e quindi a un virus già circolante tra la fine del 2019 e l’inizio del 2020 nel nostro Paese. Sono stati quindi prelevati dei campioni di acqua nei depuratori dei centri urbani del Settentrioni per capire da quanto circola il virus e la prova è confluita direttamente nello studio. Su 40 campioni raccolti dalle acque di scarico da dicembre 2019 a febbraio 2020 in diverse città italiane, tra cui Milano, Bologna e Torino, in 14 campioni sono state riscontrate tracce riconducibili al Covid-19.
Coronavirus ultime notizie: da quanto tempo circola il virus in Italia?
Giuseppina La Rosa (reparto Qualità dell’Acqua e Salute dell’Iss) ha spiegato i risultati di questo studio, che ha “preso in esame 40 campioni di acqua reflua raccolti da ottobre 2019 a febbraio 2020 e 24 campioni di controllo per i quali la data di prelievo (settembre 2018 – giugno 2019) consentiva di escludere con certezza la presenza del virus”, le sue parole riportate da Repubblica.
I risultati sono stati poi confermati in due diversi laboratori utilizzando due diverse metodiche, ma il risultato è stato lo stesso, in quanto è stata evidenziata la “presenza di RNA di SARS-CoV-2 nei campioni prelevati a Milano e Torino il 18 dicembre 2019 e a Bologna il 29 gennaio 2020”. Il virus circolava dunque da dicembre, ma non da ottobre o novembre, in quanto i campioni prelevati in quel periodo non hanno dato gli stessi riscontri. I risultati di questo studio possono dunque aiutare a comprendere da quando circola il virus nei vari Paesi, soprattutto perché i riscontri sono simili a quelli già verificati in altri Paesi, come la Francia (possibile circolazione da dicembre) e la Spagna (virus presumibilmente in circolo da gennaio).
“Bisogna evidenziare che il ritrovamento del virus non implica automaticamente che le catene di trasmissione principali che hanno portato poi allo sviluppo dell’epidemia nel nostro paese si siano originate proprio da questi primi casi”, ha dichiarato Lucentini, “ma, in prospettiva, una rete di sorveglianza sul territorio può rivelarsi preziosa per controllare l’epidemia”.
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