Le norme più recenti in tema di pagamenti tra privati spingono verso la sempre maggiore tracciabilità delle transazioni, nella lotta all’evasione fiscale. La tendenza insomma è quella di favorire le operazioni con moneta elettronica e, proprio per questo, vogliamo di seguito occuparci del cosiddetto bonifico irrevocabile. Che cos’è? Come funziona ed è conveniente? Facciamo chiarezza.
Bonifico irrevocabile: di che si tratta?
Come ben sappiamo, un bonifico è un’operazione assai pratica e veloce, ma allo stesso tempo esente da rischi, dato che tradizionalmente comporta il trasferimento di denaro da un c/c ad un altro c/c. Oggigiorno anche in assenza di conto corrente, è possibile tuttavia dar luogo ad un bonifico, a seguito dell’introduzione delle carte prepagate munite di codice Iban e dei servizi integrativi di Poste Italiane. Come detto, fare un bonifico è cosa agevole, dato che è possibile farlo anche tramite i servizi di home-banking (ma attenzione al phishing), ed anche in assenza di denaro depositato su un proprio c/c, ovvero versando materialmente denaro allo sportello dell’istituto di credito.
Il bonifico irrevocabile è un particolare tipo di bonifico per cui chi lo dispone, non può poi ripensarci e tornare sui suoi passi. Insomma, una volta ordinato il pagamento, questo va compiuto. È chiaro che tale meccanismo, se da una parte rappresenta un conforto sicuro per colui che di fatto incassa la somma, dall’altra potrebbe generare qualche preoccupazione in colui che opta per il bonifico irrevocabile.
Come funziona e quando è usato
Il più classico bonifico consente la revoca del trasferimento del denaro: pensiamo ad esempio a chi sbaglia e versa una somma maggiore di quella voluta. La legge in via generale ammette la revoca, ma sempre in base alle tempistiche di cui alle clausole del contratto con la propria banca. In ogni caso, il bonifico non è mai annullabile dopo che il beneficiario abbia già di fatto incassato i soldi accreditati. Nel bonifico irrevocabile, anche prima del materiale accredito, è vietato invece l’annullamento dell’operazione.
Ma perché allora usare un bonifico irrevocabile? Semplicemente la sua utilità sta nella garanzia, che così viene data, al buon esito della transazione e a colui che riceve la somma. Pertanto, il bonifico irrevocabile trova larga applicazione in ipotesi di trasferimenti consistenti di denaro (come ad esempio nell’ambito di compravendite immobiliari): per questa via, il beneficiario è piuttosto sicuro che la trattativa vada in porto e che i soldi siano di fatto accreditati.
Ma va rimarcato che la legge vigente consente il bonifico irrevocabile anche laddove il denaro da spostare ed accreditare nei confronti del beneficiario, sia al momento mancante o non sufficiente. E questo è un punto non irrilevante: infatti, il disponente sottoscrive un ordine di bonifico irrevocabile alla banca di riferimento, appunto ordinando che, arrivato il danaro, quest’ultimo sia versato senza indugio a favore del beneficiario. Da questo punto di vista, il bonifico irrevocabile potrebbe allora apparire non abbastanza sicuro per il destinatario della somma.
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Concludendo, se è vero che tale bonifico costituisce una garanzia, è altrettanto vero però che tale garanzia non è assoluta e non copre contro tutti i rischi, in particolare quelli per i quali chi è obbligato a pagare, non riesca poi ad accreditare nulla al destinatario. In concreto, per potersi servire efficacemente del bonifico irrevocabile, è buona norma accertarsi a priori dell’affidabilità, sul piano economico, dell’altro soggetto della trattativa, tenuto a versare la somma.
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