Monza 2012: un’analisi dei flussi elettorali
Uno dei comuni più interessanti che andrà al ballottaggio la prossima domenica e’ quello di Monza, capoluogo della Brianza, storica roccaforte della destra, dove attualemente il candidato del Centrosinistra Scnagatti e’ in netto vantaggio, quasi 20 punti percentuali, su Mandelli candidato di un centrodestra destra diviso tra Pdl e Lega.
Un’analisi dei flussi elettorali appare quindi abbastanza interessante, tuttavia lo scarso numero dei dati a disposizione, solo 110 seggi, l’elevata frammentazione delle liste, unitamente al fatto che il corpo elettorale di Monza e’ diminuito rispetto al 2010, ha reso ardua una analisi dei flussi elettorali tra le recenti Regionali e le Comunali di quest’anno. Ciononostante, accorpando i dati a livello di coalizione si e’ riusciti ad ottenere un quadro ragionevole dei flussi.
Si sono quindi sommati nel Centrosinistra del 2012 tutti i partiti e/o movimenti che hanno sostenuto il candidato sindaco Scannagatti, con l’aggiunta della FDS e dei Verdi. Nel Centrodestra del 2012 invece confluiscono PDL , Lega e relative liste civiche ancillari. Negli Altri del 2012 sono sommate invece tutte le liste civiche di difficele posizionamento a sostegno degli svariati candidati sindaco che si sono presentati in questa tornata. Nel Non Voto vengono conteggiati astenuti, bianche e nulle. L’accorpamento dei dati per il 2010 e’ invece assolutamente triviale, riflettendo l’usuale geografia politica del paese.
La situazione piu’ interessante riguarda il Movimento 5 Stelle.
Se infatti osserviamo la composizione del voto al M5S nel 2012, oltre l’80% dei suoi voti viene da chi nel 2012 ha votato centrosinistra alla regionali, pesca un 11% di voti dall’astensione e solo meno del 5% sono voti di coloro che gia’ nel 2010 han votato per il Movimento.
[ad]Viceversa se osserviamo il voto in uscita dal Movimento 5 stelle vediamo che tra coloro che l’hanno votato alle regionali ben il 22% e’ tornato a rifugiarsi nell’astensione, il 37% e’ tornato al Centrosinista, l’8% ha optato per il centrodestra e ben il 23% ha scelto il centro.
Il M5S si presenta quindi come un vero e proprio crocevia di flussi in entrata e uscita quasi a sottolineare una certa liquidita’ del consenso, che ha attualmente trovato il M5S come temporaneo contenitore, ma che e’ suscettibile di trovare velocemente altri lidi.
Piu’ scontati i flussi delle altre grandi aggregazioni. Il Centrodestra del 2010 cede oltre il 30% dei suoi elettori al non voto e un ragguardevole 16% al centrosinistra.
Il centrosinistra si dissangua verso M5S e agli Altri , ai quali dona quasi il 20% dei voti, ma nulla cede all’astensione e neanche al centro. Il quale Centro cede ben il 36% dei suoi voti al Centrosinistra, ma nel 2012 ne pesca il 40% dal centrodestra.
In breve il quadro e’ molto dinamico e appare in costante evoluzione, e il ballottaggio potrebbe essere piu’ combattuto di quanto sembri al momento.