Pensioni ultime notizie: tra i grandi esclusi del piano Colao, oltre alla riforma fiscale c’è stato anche il tema previdenziale. I sindacati hanno storto il naso di fronte a questa mancanza e non solo loro, pertanto si è tornato a parlare delle possibili soluzione di flessibilità in uscita per consentire il ricambio generazionale, al fine di avere conseguenze e riflessi diretti anche sul mercato del lavoro. Si ritorna a parlare anche di Quota 100, la misura di pensione anticipata che è in scadenza il 31 dicembre 2021 e della quale si cerca un adeguato sostituto che eviti lo scalone di 5 anni che si verrebbe a verificare per l’accesso alla pensione a partire dal 1° gennaio 2022. Recentemente si è proposto anche una Quota 100 senza paletti.
Pensioni ultime notizie: “Serve un patto tra generazioni anche in Italia”
Di patto tra generazioni, rilancio occupazionale e ricambio/turnover professionale – quindi della necessità di Quota 100 – ne ha parlato Claudio Maria Perfetto a pensionipertutti.it. L’autore del libro L’economista in camice ed editorialista del magazine online Il valore italiano, ha collegato la misura di pensione anticipata con i fondi europei in arrivo, sottolineando come l’Italia attualmente abbia una forza lavoro stanca e affermando che “Quota 100 consente il ricambio generazionale e quindi la realizzazione dei progetti indicati da Bruxelles”. Riprendendo le parole di Cottarelli, questi ha ragione quando dice che i fondi europei non ci permetteranno di fare una nuova Quota 100, ma è altrettanto vero che “senza Quota 100 avremo difficoltà a ricevere i fondi europei per attuare i progetti perché non saremo in grado di realizzarli nei modi e nei tempi come l’Europa ci chiede di fare”.
Pensioni ultime notizie: Quota 100 senza paletti, perché serve
Per Perfetto, nel piano Colao manca una parola chiave molto importante: il ricambio generazionale. E non c’è nemmeno quel patto generazionale che è la chiave di volta del piano europeo Next Generation EU. Senza questo il Piano di Rilancio italiano potrebbe avere dei grossi deficit. “Nel 2020 le previsioni indicano che ci sarà un incremento del tasso di disoccupazione che potrà arrivare all’11%” e questo potrebbe accadere non appena il governo rimuoverà il diritto di licenziamento (a partire da metà agosto). Quel che è certo è che questi fondi europei “non serviranno a nulla se il governo non riuscirà a spenderli semplificando la burocrazia e se le imprese non riusciranno a impiegare una forza lavoro nuova”. E questo si potrà attuare solo lavorando su una riforma delle pensioni che consenta un rinnovo generazionale e che porterà a quel famoso patto tra generazioni attuali. Una soluzione potrebbe corrispondere a una “Quota 100 senza paletti”, è il pensiero finale di Perfetto.
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