Gli ultimi sondaggi elettorali di SWG non mostrano enormi cambiamenti nelle intenzioni di voto. Il dato saliente è probabilmente il calo di mezzo punto di Fratelli d’Italia che passa dal 14,1% al 13,6%. Dopo mesi di crescita ora il partito della Meloni sembra essersi stabilizzato su questi livelli, complice il fatto che la Lega è ferma al 26,9% e non cala più.
Pochi i movimenti anche di Forza Italia, sempre nella coalizione dei centrodestra: scende di un decimale al 6%, mentre Cambiamo! sale di due all’1,5%.
Nella maggioranza il PD progredisce del 0,3% al 19,3%, mentre il Movimento 5 Stelle perde la stessa cifra scendendo al 15,9%.
Piuttosto stabili sia Sinistra/MdP, su di uno 0,1% al 3,8%, che Italia Viva, ferma al 2,9%.
In crescita altri partiti più piccoli, Azione, che guadagna un decimale e va al 3,1%, +Europa e Verdi che ne guadagnano due e si portano al 2,5% e 2,4% rispettivamente.
Protagonista di questi sondaggi elettorali è anche il Movimento 5 Stelle. È stato chiesto ai suoi elettori se sarebbe opportuno tenere un congresso. La maggioranza, il 58%, dà una risposta positiva, ma tra questi solo per il 21% è necessario, per il 37% non è fondamentale, mentre per il 24% non è questo il momento.
Tra le motivazioni di chi è favorevole vi è al primo posto il fatto che ricompatterebbe il movimento. La pensa così il 49% degli intervistati. Per il 32% servirebbe a ridefinire il programma del movimento. Solo per il 13% e il 6% rispettivamente sarebbe utile a restituire credibilità al partito o a scegliere un nuovo leader
Sondaggi elettorali SWG, le differenze tra elettori attuali e passai del M5S
SWG ha chiesto un parere agli elettori pentastellati sulla partecipazione al governo, ma distinguendo tra elettori attuali ed ex. Ebbene, le differenze sono molte. Tra quelli attuali la maggioranza, il 56%, dice che si dovrebbe continuare a fare compromessi per stare nell’esecutivo, mentre solo il 20% degli ex elettori la pensa allo stesso modo. Per il 61% di questi ultimi invece è meglio recuperare l’anima movimentista anche al costo di andare all’opposizione.
Movimento 5 Stelle protagonista anche nella vicenda del presunto finanziamento dal Venezuela. Su questo gli italiani sono scettici. Ci crede solo il 31%, il 50% e il 52% se parliamo degli elettori di Lega e Fratelli d’Italia.
Infine una domanda su Conte e la sua collocazione. Gli italiani sono spaccati sul fatto che il premier sia più vicino al M5S o al centrosinistra o indipendente. Per il 25% è un esponente del Movimento 5 Stelle. La pensa così i particolare il 40% dei leghisti. Al contrario il 60% di democratici e pentastellati lo vede come indipendente.
I sondaggi elettorali di SWG sono stati realizzati tra il 17 e il 19 giugno con metodo CATI-CAMI-CAWI su 800 intervistati, 1200 nel caso delle intenzioni di voto
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