In merito alla Legge 104 possono sorgere interrogativi che solo la giurisprudenza (e a volte manco quella) può sbrogliare. Tra questi spicca la questione delle ore di permesso da prendere al giorno e di come utilizzarle. È ovvio che se un lavoratore dipendente prende un giorno di permesso retribuito Legge 104, lo fa perché deve assistere il familiare con handicap e non certo perché così può andare al mare. Ma l’assistenza a tale familiare non deve essere costante e continuativa: durante la giornata il lavoratore può anche svolgere faccende per sé o per il familiare, e quindi non stare sempre al domicilio. È ragionevole pensare, però, che la maggior parte della giornata debba essere dedicata all’assistenza al familiare disabile che ne ha bisogno: questa è la finalità principale e ultima dei permessi 104 e non può certo essere disattesa o ridimensionata.
Legge 104: quante ore di permesso al giorno
Spunta dunque la questione delle ore. Dunque, come abbiamo visto i requisiti di continuità ed esclusività relativamente all’assistenza del disabile sono stati rimossi dalla Legge n. 183 del 2010 (articolo 24). L’assistenza deve essere effettuata costantemente e in modo efficace, ma può anche essere flessibile. Questo significa che se il lavoratore, durante il giorno di permesso, è visto fuori dal domicilio del familiare, è perché forse sta andando a fare commissioni per lo stesso (ad esempio, a prendere dei farmaci, o a fare la spesa). Non basta dunque una fotografia che ritragga il lavoratore all’esterno per incriminarlo e rendere più vicino il suo licenziamento. Allo stesso tempo l’orario di assistenza al disabile non è coincidente con quello di lavoro. Ad esempio, se si passa parte della giornata con il familiare e la sera si va a ballare in discoteca o si passa tutta la serata fuori, la finalità del permesso retribuito è disattesa.
Non è tuttavia stabilito per legge quante ore il lavoratore debba passare con il familiare disabile durante i giorni di permesso. Sappiamo che l’orario di assistenza non deve necessariamente coincidere con quello di lavoro e che la maggior parte della giornata deve essere dedicata all’aiutare il disabile, seppur con un minimo di flessibilità, che può riguardare lo sbrigare alcuni affari personali, senza però che questi occupino tutta o gran parte della giornata.
Segui Termometro Politico su Google News
Scrivici a redazione@termometropolitico.it