È previsto un assegno di accompagnamento per alcune patologie respiratorie, ma in molti si chiedono quali siano queste malattie che danno diritto a percepire un’indennità. Andiamo a elencare le 5 patologie respiratorie per le quali spetta l’indennità e spieghiamo breve come ottenerla.
Assegno di accompagnamento: cos’è
Innanzitutto va precisato che l’assegno di accompagnamento è un beneficio economico che viene concesso solo agli invalidi totali, ovvero coloro i quali hanno riconosciuta una invalidità al 100%. Si precisa tuttavia che non tutte le patologie consentono di percepire l’assegno. In merito alle malattie che colpiscono l’apparato respiratorio, infatti, bisogna considerare solo alcune patologie il cui tasso di invalidità sia tale da dover rendere necessario l’accompagnamento (e quindi il relativo assegno). Tale forma di sostegno economico, infatti, è riservata a chi ha bisogno di un’assistenza continua, visto che la patologia invalidante da cui è affetto gli impedisce di svolgere le regolari attività della vita quotidiana e lavorativa.
5 patologie respiratorie che danno diritto all’assegno di accompagnamento
Di seguito elenchiamo le 5 patologie respiratorie che danno diritto all’assegno di accompagnamento:
- Broncopneumopatia cronica ostruttiva severa;
- Broncopneumopatia cronica asmatica severa;
- Broncopneumopatia cronica restrittiva severa;
- Trapianto di polmone complicato;
- Interstiziopatia severa.
Se associata a questa patologia è riconosciuta anche un’invalidità totale, ovvero al 100%, allora spetta l’indennità di accompagnamento.
L’importo e la durata
Per il 2020 l’importo dell’indennità di accompagnamento ammonta a 520,29 euro per gli invalidi civili, mentre per i ciechi assoluti l’importo è di 930,99 euro. Il beneficio ha una durata annuale, quindi ripartita per 12 mensilità ed è erogato dall’Inps.
Come fare domanda
Ottenuto il certificato medico introduttivo e il codice allegato, occorre presentare domanda all’Inps per via telematica tramite l’apposito servizio. Alternativamente è possibile presentare domanda tramite enti di patronato e associazioni di categoria dei disabili, tramite i servizi telematici offerti dagli stessi. Come ricorda l’Inps, fatta eccezione per le domande di aggravamento presentate dai malati oncologici, non è possibile presentare una nuova domanda per la stessa prestazione fino a quando non è esaurita quella in corso.
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