A partire da venerdì 26 giugno non sarà più possibile portare con sé il bagaglio a mano in aereo, come riporta una nota del Ministero della Salute che l’Enac ha poi inoltrato a tutte le compagnie aeree. Si tratta di una novità importante, in vigore da oggi, che rappresenta una ulteriore misure per contrastare la diffusione del virus. Al contempo i passeggeri potranno però portare oggetti di dimensioni tali da rientrare sotto il sedile davanti a quello del posto assegnato, come avviene già oggi per zaini e borse di piccola taglia. La nuova direttiva recepisce quanto stabilito dal Dpcm dello scorso 11 giugno. Prima di salire in aereo, inoltre, sarà misurata la temperatura corporea: se quest’ultima è superiore a 37,5 gradi, allora il passeggero dovrà restare a terra.
Bagaglio a mano vietato e autocertificazione: nuovi obblighi per i viaggiatori
Inoltre spunta anche una nuova autocertificazione da parte del passeggero: quest’ultimo dovrà infatti dichiarare responsabilmente di non essere stato in contatto con altre affette da Covid-19 nelle ultime 48 ore prima dell’insorgenza dei sintomi e fino a 14 giorni dall’insorgenza dei sintomi. Il viaggiatore stesso sarà obbligato a comunicare alla compagnia nonché alla Autorità sanitaria territorialmente competente l’emersione dei sintomi da Covid-19 entro 8 giorni dallo sbarco, al fine di agevolare maggiormente il monitoraggio dei contatti con il soggetto infetto. L’autocertificazione andrà debitamente compilata e presentata alla compagnia prima dell’imbarco.
La polemica
Le nuove linee guida emerse nelle ultime ore non hanno passato indenne la corrente delle polemiche. Contrario alle nuove disposizione il senatore leghista Gian Marco Centinaio: “La decisione di Enac, veicolata da organi di stampa, di vietare da domani il bagaglio a mano su tutti i voli operati in Italia è l’ennesima dimostrazione di come la tecnocrazia partorisca decisioni cervellotiche che hanno il solo effetto di disincentivare gli spostamenti e il turismo”. La prudenza resta sempre necessaria, ha spiegato Centinaio, che però puntualizza anche il bisogno di un settore come quello del turismo di tornare a un barlume di normalità. Come? Bilanciando “le esigenze sanitarie con tutte quelle libertà che debbono essere salvaguardate” tramite “indicazioni e rassicurazioni, non censure e proibizionismo”.
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