Probabilmente ne avrete già sentito parlare nelle settimane e nei mesi precedenti e il nome non vi sarà nuovo: stiamo parlando del Remdesivir, un farmaco che è stato spesso nominato per l’efficacia dei risultati contro il Covid-19. Ebbene, l’Agenzia del farmaco europea (Ema) ha dato l’ok approvando il farmaco, come già accaduto negli Stati Uniti, dopo il parere positivo del Chmp, ovvero del Comitato per i medicinali per uso umano dell’Agenzia. Dopo quasi due mesi dall’inizio della valutazione, è stata dunque data l’autorizzazione all’utilizzo del farmaco (il nome commerciale è il Veklury) per trattare i pazienti con più di 12 anni di età e in condizioni gravi a causa del Covid-19, richiedenti per lo più ossigeno supplementare.
Remdesivir: dopo il parere del Chmp, in arrivo l’ok della Commissione Ue
Il farmaco era già noto per contrastare il virus Ebola ed è stato trattato in misura sperimentale anche in funzione anti-Covid, dando un responso piuttosto positivo dall’analisi, tant’è che il suo uso sarà autorizzato in Europa, e dunque anche in Italia. Dopo il parere positivo del Chmp, ora spetta alla Commissione europea dare l’ok definitivo, cosa che normalmente avviene 60 giorni dopo l’ok del Chmp, ma che in questa circostanza particolare subirà una valutazione rapida, tanto da poter arrivare entro pochi giorni e rendere così disponibile il farmaco nei territori del Vecchio Continente.
Trattamento con remdesivir: come funziona
Per valutare gli effetti del remdesivir è stato attuato un confronto con un placebo e il parametro principale per valutarne l’efficienza è stato il tempo di recupero dei pazienti. Come spiega QuotidianoSanita, “lo studio ha mostrato che i pazienti trattati con remdesivir si sono ripresi dopo circa 11 giorni, rispetto ai 15 giorni dei pazienti trattati con placebo”. Il 90% del campione era rappresentato da persone con sintomi gravi: per il loro il tempo di recupero è stato i 12 giorni, mentre chi è stato trattato con il placebo ha dovuto attendere 18 giorni.
Per quanto riguarda il trattamento, spiega il portale sopraccitato, questo “deve iniziare con un’infusione di 200 mg il primo giorno, seguita da un’infusione di 100 mg al giorno per almeno 4 giorni e per non più di 9 giorni”.
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