Pensioni ultime notizie: aumento assegni, Salvini “nostra battaglia”
Pensioni ultime notizie: l’importanza di una “storica battaglia” del partito di Salvini è stata ribadita anche dalla Corte Costituzionale
Pensioni ultime notizie – Il leader della Lega Matteo Savini torna alla carica sull’aumento dell’importo degli assegni dei trattamenti di invalidità civile. Una “storica battaglia” del suo partito la cui importanza, ha ricordato il capo del Carroccio, è stata ribadita anche dalla Corte Costituzionale.
Pensioni ultime notizie: la “storica battaglia” della Lega
Pensioni ultime notizie – “Una battaglia storica della Lega, quella di aumentare le pensioni di invalidità civile che oggi sono di appena 285 euro, è stata oggi rafforzata da una sentenza della Corte Costituzionale: è necessario alzare queste pensioni, così non garantiscono i bisogni primari della vita”; queste le parole di Matteo Salvini, come battute dalle agenzie di stampa qualche giorno fa, quando il leader della Lega ha voluto commentare un recente pronunciamento della Corte Costituzionale a proposito dell’importo dei trattamenti previdenziali di invalidità civile.
In effetti, l’aumento delle pensioni di invalidità almeno fino a 500 euro è una delle proposte che il Carroccio porta avanti sin dall’inizio della segreteria di Salvini. Ai tempi del governo gialloverde, Salvini era vicepremier e titolare del ministero degli Interni, si ipotizzò di incrementare l’importo dei trattamenti di invalidità fino alla soglia dei 780 euro, in pratica, la stessa del Reddito di cittadinanza. L’operazione sarebbe costata 3 miliardi, secondo le stime elaborate dai tecnici dell’esecutivo dell’epoca.
L’ultima sentenza della Corte Costituzionale
Pensioni ultime notizie – Interpellata dalla Corte d’Appello di Torino, che si è trovata di fronte a una questione di legittimità costituzionale esaminando un comune ricorso, la Consulta ha sentenziato che l’assegno mensile di 285 euro circa della pensione di invalidità è manifestatamente inadeguato a garantire a persone del tutto inabili al lavoro i mezzi necessari per vivere, dunque, l’esiguo importo viola l’articolo 38 della Costituzione nel momento in cui stabilisce che “ogni cittadino inabile al lavoro e sprovvisto di mezzi necessari per vivere ha diritto al mantenimento e all’assistenza sociale”.
Sempre la Corte ha quindi sottolineato che il cosiddetto “incremento al milione” previsto per diversi trattamenti previdenziali (516,46 euro) deve essere assicurato, prima del raggiungimento dei 60 anni di età, anche a tutti gli inabili che abbiano compiuto 18 anni e che non abbiano un reddito superiore ai 6.173,98 euro. Detto ciò, le nuove regole non avranno effetto retroattivo: saranno valide, insomma, dal giorno successivo alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della Sentenza.
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