Dal primo luglio fa il suo esordio nella busta paga di circa 16 milioni di lavoratori il taglio del cuneo fiscale. In molti casi l’importo dello stipendio crescerà di 100 euro.
Busta paga: taglio del cuneo fiscale dal primo luglio
All’interno dell’ultima Legge di Bilancio era previsto anche il taglio del cuneo fiscale per i lavoratori dipendenti: in sostanza, con il provvedimento è stato ridotto il peso delle tasse sulla busta paga di moltissimi lavoratori dipendenti sia del settore privato che del settore pubblico. Come funzionerà il meccanismo: da precisare che i lavoratori con un reddito compreso tra gli 8.174 e i 26.600 euro continueranno a percepire il cosiddetto Bonus Renzi da 80 euro, quest’ultimo però sarà aumentato di ulteriore 20 euro. Dunque, già così 100 euro in più di stipendio per quasi 12 milioni di lavoratori.
Più soldi in busta paga per gli esclusi dagli 80 euro
Invece, i lavoratori che hanno un reddito superiore ai 26.600 euro e fino a 28mila euro – non avevano diritto al bonus 80 euro – otterranno 100 euro in più grazie al taglio del cuneo fiscale: una platea di quasi 4 milioni e mezzo di lavoratori (Clicca qui per la tabella con gli importi!). Ai dipendenti con reddito annuo superiore ai 28mila euro e fino a 40mila euro verrà riconosciuta una detrazione fiscale da luglio a dicembre la cui consistenza decrescerà con l’aumentare del reddito stesso fino ad azzerarsi al raggiungimento dei 40mila euro: il vantaggio fiscale in questo caso può raggiungere i 480 euro.
Qualche esempio di taglio del cuneo
Nel frattempo, gli esperti stanno cominciando a elaborare alcune proiezioni su come cambierà concretamente la busta paga di alcune categorie di lavoratori. Per esempio, per quanto riguarda docenti e Personale Ata con reddito annuo intorno ai 26mila euro, lo stipendio dovrebbe aumentare di circa 73 euro al mese. Gli impiegati della manifattura privata, con reddito di almeno 30mila euro di reddito annuo, vedranno aumentare il proprio stipendio di 92 euro al mese. Avranno tra i 95 e 100 euro in più di stipendio, sempre stando alle stime, la maggior parte dei vigili del fuoco e degli impiegati ministeriali.
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