Il governo deve fare i conti con qualche numero, ma soprattutto con delle strategie per tenere alta la guardia, almeno fino alle prossime elezioni regionali. Il Mes è la chiave di (quasi) tutti ed è certamente il terreno più fertile dove possono alimentarsi fragilità e disgregazioni. Se fosse per il premier Giuseppe Conte, ci sarebbe un silenzio estivo da qui a settembre sul tema, ma la chiamata europea nel Consiglio di metà luglio, la recente citazione di Angela Merkel (“L’Italia usi il Mes”) a cui è stato costretto a rispondere (“I conti li faccio io”) e le continue tensioni tra gli anti-Mes (il Movimento 5 Stelle, in primis, ma anche Lega e Fratelli d’Italia) e i pro-Mes (PD e Forza Italiana) esigeranno un confronto preventivo.
Mes ultime notizie: PD e Forza Italia in pressing su Conte
Il segretario Dem Nicola Zingaretti è stato piuttosto chiaro, sia al Sole 24 Ore sia al Corriere della Sera il concetto è sempre quello: l’Italia deve accettare il Mes. “Quei soldi sono utili alla sanità”, ha affermato Zingaretti che dice sì al Mes “senza se e senza ma. Serve un cambio di rotta, il servizio sanitario va letto come grande driver di sviluppo e di benessere”. Anche Forza Italia va in pressing: il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri ha annunciato che entro luglio potrebbe esserci una nuova richiesta di scostamento bilancio. E Forza Italia si è inserita proprio in questo discorso, dichiarando che voterà no se il governo non accetterà il Mes.
Le strategie di Conte
Conte, dal canto suo, non può, dopo mesi di no, voltare le spalle alla base e acconsentire. Il danno d’immagine sarebbe ingente, e le opposizioni cavalcherebbero l’onda, con serie conseguenze sulle elezioni regionali di settembre. C’è bisogno di una strategia, che ridimensioni gli ideologismi pentastellati e che possa convincere l’elettorato che il Mes non è quello strumento utilizzato dai greci, ma un fondamentale sostegno alla nostra economia, con interessi bassissimi, in grado di fornire all’Italia “risorse mai viste”, per dirla con le parole di Zingaretti. L’impressione è che sarà un’altra estate calda sul fronte politico.
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