Bollo auto e multe vecchie non si devono più pagare. La sentenza
Una sentenza della Cassazione ha decretato l’annullamento di vecchie multe, compresi i verbali relativi a bollo auto e fermo amministrativo. I dettagli
Una recente sentenza della Cassazione ha decretato l’annullamento di vecchie multe di piccolo importo, compresi i verbali relativi a bollo auto e fermo amministrativo, in seguito al recepimento giuridico della rottamazione ter. Di seguito i dettagli.
Bollo auto: cosa ha scritto la Cassazione?
Con apposita ordinanza, la Corte di Cassazione ha decretato l’annullamento di multe di piccoli importi, verbali relativi a bollo auto e fermi amministrativi in seguito al recepimento giuridico della cosiddetta rottamazione ter, ossia la possibilità data ad alcuni contribuenti di estinguere alcuni debiti iscritti a ruolo senza dover pagare gli interessi, la mora o le maggiorazioni previste dalla normativa. Non si parla solo di multe stradali o della tassa automobilistica, rientrano nell’operazione anche Imu, Tasi, Tari e tante altre sanzioni di tipo amministrativo.
Annullati i debiti fino a 1000
Da precisare, però, che verranno estinti i debiti relativi a multe stradali, bollo auto e sanzioni amministrative in generale che non superano quota mille euro di importo complessivo, inoltre, questi ultimi dovranno rientrare nel periodo che va dal primo gennaio 2000 al 31 dicembre 2010. “L’annullamento è effettuato alla data del 31 dicembre 2018 per consentire il regolare svolgimento dei necessari adempimenti tecnici e contabili” ha scritto la Cassazione nella sentenza, sarà la Riscossione ha dare comunicazione all’interessato dei singoli ruoli che rientreranno nell’annullamento.
Di proroga in proroga si arriva al 2019
L’annullamento delle sanzioni amministrative e in particolare di quelle relative a contravvenzioni stradali e pagamento del bollo auto previsto dalla rottamazione ter, d’altra parte, di proroga in proroga, è arrivato a coprire tutti i debiti iscritti a ruolo fino al 2019. Tra l’altro, bisogna segnalare che chi non ha pagato la rata del piano di rottamazione che scadeva il 31 maggio, per via dell’emergenza coronavirus, ha tempo adesso fino al 10 dicembre prossimo per saldare il conto.
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