Dossier: i professionisti della politica (2)

Pubblicato il 15 Marzo 2011 alle 01:02 Autore: Matteo Patané

Dall’analisi regione per regione si vede come ve ne siano solamente tre – Abruzzo, Calabria e Molise – a superare la soglia psicologica del valore medio di 3.000 giorni, ma più di tutto colpisce come una regione in grado di produrre ben 99 deputati come la Lombardia abbia un valore molto prossimo a tale soglia, anche tenendo conto che due dei dieci parlamentari con maggior anzianità sono stati eletti in questa regione.

Se per ciascuna regione si esamina lo spaccato dei gruppi parlamentari, è possibile osservare in dettaglio il comportamento dei partiti sul territorio. Come per il Senato, si possono prendere a titolo esemplificativo una regione a maggioranza di centrosinistra, una in cui domina il PdL ed una a trazione leghista.
[ad]In Emilia Romagna i tre principali partiti – PD, PdL e Lega – presentano valori relativamente vicini, con il PD circa 200 giorni sotto al PdL e la Lega circa 200 sotto al PD. Tutte e tre le formazioni hanno incrementato il numero di deputati (di uno PD e PdL, di due la Lega), dimostrando a conti fatti un’analoga capacità di svecchiamento della classe dirigente.
In Sicilia la situazione è completamente differente. Sebbene il PdL sia in grado di contare su una delegazione di deputati doppia rispetto al PD, doppia è anche l’anzianità parlamentare dei suoi deputati. In una regione in cui è sempre storicamente stato debole, il centrosinistra ha quindi puntato su un rinnovamento sostanzioso della propria classe dirigente, in presenza per di più di un calo di tre unità della propria delegazione di parlamentari, laddove il PdL non ha saputo approfittare della propria posizione predominante e di un incremento di quattro parlamentari per eseguire un’adeguata operazione di inserimento di nuove leve tra i propri deputati dell’isola.
In Veneto, infine, la violenta espansione della Lega ha portato ad un incremento di ben undici unità, a scapito di PD (-3) e soprattutto PdL (-5). Eppure, in questa situazione, è stato ancora il PD a portare in Parlamento i deputati con la minore anzianità, segno di come nel PdL si sia cercato principalmente di conservare l’elezione di coloro che già erano stati eletti in passato, e nella Lega ci si sia limitati invece a fare spazio alle nuove leve sfruttando i maggiori posti a disposizione, senza un vero ricambio.

Utilizzando infine il sesso dei deputati come elemento discriminante ai fini dell’analisi, emerge come le donne – il 21% circa del totale – abbiano un’anzianità di circa 700 giorni inferiore a quella dei colleghi maschi.

Dallo spaccato per gruppo parlamentare, conteggiando semplicemente il numero di donne presenti in ciascuna formazione spicca il valore del PD, in grado di vantare delle quote rosa intorno al 40% e di contenere da solo il 45% delle donne dell’intera Camera dei Deputati.
Analizzando per anzianità, e prendendo in esame per validità statistica solo i gruppi con una componente femminile di almeno dieci elementi (PD, PdL e Lega), emerge come sia ancora il PD a fare meglio della formazione berlusconiana, mentre il Carroccio riesce a fare meglio di entrambe sfruttando il maggior numero di posti a disposizione ottenuti nella XVI legislatura.

Alla Camera ancora più che al Senato si evidenziano quindi le differenze tra centrosinistra e centrodestra in termini di ricambio generazionale e capacità di presentazione e inserimento di nuovi parlamentari. L’unica notizia positiva per il futuro del berlusconismo come modello di destra è l’elevata anzianità dei componenti di FLI, che li presenta più come nostalgici del MSI che come forza di rinnovamento verso una nuova destra, e al contrario la bassa anzianità media dei Responsabili, un gruppo per ora unito solo dalla volontà di sostegno al governo ma che in futuro potrebbe costituire, se saprà trovare un’identità politica, una vera e propria terza gamba per la maggioranza a sostegno di Silvio Berlusconi.

Matteo Patané

(Blog dell’autore: Città Democratica)

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L'autore: Matteo Patané

Nato nel 1982 ad Acqui Terme (AL), ha vissuto a Nizza Monferrato (AT) fino ai diciotto anni, quando si è trasferito a Torino per frequentare il Politecnico. Laureato nel 2007 in Ingegneria Telematica lavora a Torino come consulente informatico. Tra i suoi hobby spiccano il ciclismo e la lettura, oltre naturalmente all'analisi politica. Il suo blog personale è Città democratica.
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