Reddito di emergenza: anche per famiglie senza residenza. Requisiti e importo
Reddito di emergenza: un emendamento al Decreto Rilancio amplia la platea dei potenziali beneficiari del sussidio. Ecco chi potrà fare domanda
Reddito di emergenza: un emendamento al Decreto Rilancio approvato dalla Commissione Bilancio della Camera amplia la platea dei potenziali beneficiari del sussidio. Ecco chi potrà fare domanda.
Reddito di emergenza: emendamento amplia platea beneficiari
Un emendamento al Decreto Rilancio a prima firma Stefano Fassina approvato dalla Commissione Bilancio della Camera amplia la platea dei potenziali beneficiari del Reddito di Emergenza. Il sussidio previsto per aiutare le famiglie più colpite dai contraccolpi economici dell’emergenza Covid sarà indirizzato anche a quei nuclei che occupano abusivamente un immobile se tra i loro componenti figurano anche minori o portatori di handicap. Infatti, con l’emendamento viene sospeso il comma 1 quater dell’articolo 5 della misura che prevede il Rem, dunque, anche chi privo del requisito legato alla residenza (bisogna essere residenti sul territorio italiano) può fare domanda per ricevere l’assegno compilando un’autocertificazione.
Entro quando fare domanda per il Rem
In teoria, il termine ultimo per inoltrare domanda relativamente al Reddito di emergenza è posto al 31 luglio 2020: quindi, nel caso si faccia domanda entro questo mese l’erogazione della seconda e ultima mensilità avverrà a settembre 2020. D’altra parte, non si può escludere che entri in campo una ulteriore proroga (sarebbe la seconda). Secondo le stime iniziali del governo il Rem potrebbe raggiungere oltre 2 milioni di persone, grazie all’emendamento di cui si diceva prima, altre 10mila famiglie circa potrebbero vedersi riconosciuto il diritto a ricevere il sussidio.
Il suo importo varia a seconda del numero dei componenti del nucleo del richiedente e oscilla tra un minimo di 400 euro e un massimo di 800 euro ogni mese per due mesi; per richiederlo è necessario avere un Isee non superiore ai 15mila euro annui e un patrimonio immobiliare di 10mila euro nel 2019 (la cifra è incrementata di 5mila per ogni componente del nucleo diverso da quello che ha presentato istanza fino a un massimo di 20mila euro).
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