Peste bubbonica 2020: sintomi, cos’è e come si trasmette

Pubblicato il 7 Luglio 2020 alle 11:53
Aggiornato il: 17 Luglio 2020 alle 19:00
Autore: Daniele Sforza

Si parla di peste bubbonica in questo 2020 non certo avaro di virus: quali sono i sintomi, cos’è e come si manifesta la malattia e come si trasmette.

Peste bubbonica 2020 sintomi
Peste bubbonica 2020: sintomi, cos’è e come si trasmette

Nell’anno del Covid-19, il virus fa notizia, i virologi (o infettivologi o epidemiologi) sono quasi alla pari delle star e i media si fiondano su qualsiasi tipo di batterio venga alla luce. Perché ormai fa notizia, così come il ritorno della peste bubbonica. Stavolta i pipistrelli non c’entrano: sono le marmotte (ma anche altri tipi di roditori) il veicolo principale della peste bubbonica. Alcuni casi sono stati riscontrati in Mongolia e il governo cinese ha alzato il livello di allerta. Ma dove si nasconde la peste bubbonica, cosa è esattamente e come si trasmette?

Peste bubbonica: cos’è e sintomi

La peste bubbonica è un’infezione batteria che si diffonde principalmente nel sistema linfatico. Solitamente il contagio avviene tramite le punture inflitte dai pulci dei ratti, ma anche tramite il morso dei ratti stessi o di altri roditori infetti, che introducono nella cute umana il bacillo Yersina Pestis. Il periodo di incubazione è stimato tra 2 e 12 giorni e i principali sintomi corrispondono a febbre alta, cefalea, senso di stanchezza e debolezza, disturbi del sonno, nausea, vomito, sensibilità alla luce e dolori alle estremità. La peste bubbonica si manifesta anche sotto l’aspetto estetico, tramite pustole e necrosi che colpiscono la superficie cutanea dove è avvenuta la puntura della pulce o il morso del roditore. Nonostante tali manifestazioni estetiche non siano sempre presenti, la malattia si riconosce per l’infiammazione di uno o più linfonodi, a cui segue la formazione di un bubbone.

Peste bubbonica 2020: i casi in Mongolia

Nel recente caso avvenuto in Mongolia, la trasmissione del contagio è avvenuta tramite le pulci che vivono nel mantello delle marmotte. Due cacciatori sono rimasti infetti e di qui la notizia che ha fatto in breve il giro del mondo, anche se non si tratta di una novità. Abbiamo aperto questo articolo affermando che in tempo di Covid-19, anche il più piccolo batterio fa notizia. In verità la peste è ancora presente nel mondo. Basti pensare che nel quinquennio 2010-2015 sono stati registrati 3.248 casi di contagio e 584 vittime. Più ampio il numero (in un tempo ristretto) se si prende in considerazione il periodo 1° agosto – 17 novembre 2017: 2.267 contagi e 195 decessi. Anche nel 2019 sono stati riscontrati alcuni casi di peste bubbonica, in Cina e negli States, presumibilmente a seguito di pranzi o cene a base di roditori. E sempre in Mongolia, lo scorso novembre, ci sono stati altri due casi di peste (di cui uno polmonare) a causa di pasti a base di coniglio selvatico (gli infetti avevano mangiato carne cruda). Come riporta l’ISS, citato da Agi, l’ultima vera epidemia urbana di peste negli Stati Uniti è avvenuta a Los Angeles, nel 1924-25.

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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