Quarantotto articoli ripartiti in cento pagine, con alcuni aspetti chiave che abbiamo già delineato in questo articolo e che ormai sono noti a tutti. Dopo il rinvio della scorsa settimana, alla fine è stato trovato l’accordo sul Decreto Semplificazioni, in una lunga riunione nella notte del 6 luglio 2020. Il Decreto è stato approvato con la formula “salvo intese”: in breve significa che sarà possibile effettuare delle modifiche sugli articoli del testo prima che sia pubblicato in Gazzetta Ufficiale. In ogni caso, hanno rassicurato dal governo, le modifiche sarebbero solo di natura tecnica, non politica.
Decreto semplificazioni 2020: i temi centrali
I temi principali del Decreto Semplificazioni riguardano le opere pubbliche e gli interventi nel settore dell’edilizia, la digitalizzazione della pubblica amministrazione, lo smart working, la green economy, la nuova normativa sugli appalti e la riforma del reato di abuso d’ufficio.
Gli appalti
Per quanto riguarda il codice degli appalti la modifica principale riguarda lo stop alle gare per le opere pubbliche inferiori a 5,3 milioni di euro fino al 31 luglio, ma a essere modificata è anche la normativa relativa alle imprese che possono avere accesso alle pratiche negoziato. Più precisamente sono tre gli scaglioni che regoleranno l’accesso delle imprese alle pratiche: per le opere di importo compreso tra 150 e 350 mila euro le imprese potranno essere 5; per le opere di valore compreso tra 350 mila e 1 milione potranno essere 10. Infine, per le opere con valore massimo fino a 5 milioni le imprese potranno essere 15.
Decreto semplificazioni: accelerate le procedure
Snellita anche un po’ di burocrazia per quanto riguarda lo sveltimento delle procedure. È infatti stato stabilito il limite massimo di 2 mesi per le pratiche riguardanti l’affido diretto, 4 mesi per la procedura negoziata e 6 mesi per le grandi opere. Se si ritarda, si potrà andare incontro alla risoluzione del contratto causa inadempimento dello stesso. Velocizzate anche le tempistiche legate alle procedure per ottenere la certificazione antimafia e la Via (Valutazione di Impatto Ambientale). Sbloccate circa 130 grandi opere: tra queste il premier Conte ha citato la Salerno-Reggio Calabria, la Palermo-Catania-Messina, la Pescara-Roma, la Pescara-Bari, la Venezia-Trieste, la Gronda, la Ionica, la Pontina, l’ampliamento della Salaria”.
Digitalizzazione della PA
Per ciò che concerne la pubblica amministrazione, ci sono novità interessanti sotto l’aspetto della sua digitalizzazione. Tra le principali novità spicca la possibilità di fare richiesta ed effettuare compilazione di autocertificazioni per via telematica, tramite applicazione mobile, mentre a livello di strutture base si opererà per la banda ultra larga su tutto il territorio, nonché per l’incremento delle colonnine di ricarica per le auto elettriche.
Reato di abuso d’ufficio
Per quanto riguarda il reato di abuso d’ufficio, si prospetta una riduzione delle condotte dei pubblici ufficiali perseguibili penalmente. La finalità è quella di concretizzare sanzioni solo per i funzionari che, per loro volontà recano un danno all’erario statale. “Conviene sbloccare”, ha affermato il premier Giuseppe Conte. “Arriva una piccola rivoluzione per i funzionari pubblici. Con la nuova normativa ci saranno più rischi per il funzionario che tiene ferme le opere, non per quello che li sblocca”. Per il presidente del Consiglio siamo giunti a una situazione perversa, nella quale “fa carriera chi non firma e chi si assume responsabilità rischia di esporsi a un soverchio danno”. Quindi fino al 31 luglio 2021 “la responsabilità per danno erariale sarà limitata a solo dolo” e resterà “la responsabilità per colpa, omissioni, inerzie e ritardi”.
Ora si attende solo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
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