È risaputo che i minori su internet possono correre dei rischi, talvolta anche di una certa gravità. Infatti, la rete è un mare magnum in cui possono trovare spazio tutti, anche i malintenzionati o coloro che sono dediti ad attività criminali di vario genere. Di seguito vogliamo fare il punto proprio sui rischi del nuovo millennio, collegati all’utilizzo che sempre più minori fanno di internet, smartphone e nuove tecnologie. Vediamo allora a cosa è opportuno prestare attenzione.
Minori su internet: i pericoli che si trovano sul web
Le notizie di cronaca ci informano con continuità di fenomeni di abuso e violenze ai danni dei minori. Ne abbiamo già parlato con riferimento, ad esempio, al cyberbullismo, ma su internet i pericoli sono davvero svariati e riguardano anche le discriminazioni per etnia, gli insulti ed attacchi verbali, il furto di dati personali la prostituzione minorile, l’adescamento di minori e le diffamazioni, solo per citarne alcuni. Anche il phishing è una minaccia per i minori: si tratta infatti del termine utilizzato dai professionisti della cybersecurity per fare riferimento all’uso di e-mail che mirano ad indurre l’utente (minorenne) a cliccare su collegamenti o allegati pericolosi, attraverso “messaggi-esca”. In queste ultime circostanze, il rischio di rimanere intrappolati in qualche truffa di ambito informatico è assai alto, specialmente in considerazione della scarsa esperienza che comunque hanno i minori rispetto alle tecniche di raggiro via web. Tuttavia, il problema del phishing non riguarda solo coloro che non hanno ancora compiuto i 18 anni, ma anche gli adulti, come abbiamo ricordato qui, con riferimento alla truffa nell’home-banking.
In questi ultimi giorni, in materia di rischi per i minori su internet, il Garante per la protezione dei dati personali, Antonello Soro, ha rilasciato alcune significative dichiarazioni che vanno nella direzione di rafforzare le tutele per bambini, ragazzi ed adolescenti che si confrontano con i rischi delle nuove tecnologie. L’occasione del suo intervento è stata rappresentata dall’audizione in Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza, in relazione all’indagine conoscitiva sulle tipologie di violenza ed abuso ai danni dei minori.
Le indicazioni del Garante della Privacy per tutelare i minori
Il Garante è intervenuto facendo notare che se per i minori il web rappresenta uno straordinario mezzo di crescita, emancipazione ed arricchimento delle proprie conoscenze, è altrettanto vero che la rete può essere anche il terreno fertile per gli illeciti più disparati e che, talvolta, possono anche lasciare segni indelebili sui minori. Limitare i rischi per i minori su internet significa – secondo Soro – effettuare maggiori controlli sui ragazzi che si trovano impegnati davanti al pc o con lo smartphone, tenendo conto che la navigazione generalmente avviene senza filtri o particolari barriere.
Soro ha peraltro ricordato dei dati significativi, riguardanti i fenomeni di prevaricazione da parte di minori, ai danni di altri minori: “Oltre il 50% dei ragazzi tra gli 11 e i 17 anni avrebbe subito episodi di bullismo e tra chi utilizza quotidianamente il cellulare (85,8%), ben il 22,2% sarebbe stato vittima di cyberbullismo, oltre che di ‘trolling‘ da parte di coetanei, percepite come particolarmente umilianti“. Ricordiamo che il trolling è un altro comportamento molto diffuso tra i minori (ma non solo), inopportuno e tipico del web, che consiste nel pubblicare messaggi e contenuti vari, al solo scopo di disturbare la comunicazione degli altri utenti e fomentare gli animi.
Il Garante per la protezione dei dati personali, sulla scorta di questi dati non rassicuranti in materia di minori su internet, ha però reso noto che a breve sarà varato uno specifico Codice di regolamentazione dei social network, che conterrà tutta una serie di obblighi di controllo e di rimozione di contenuti illeciti, gravanti sui gestori dei siti e su tutti gli operatori web in generale. Tale novità si inserisce sul solco già tracciato dalla legge contro il cyberbullismo (di cui abbiamo già parlato qui).
Concludendo – come si può facilmente intuire – si tratta comunque di un dibattito apertissimo e su cui certamente si inseriranno nuovi contributi, proposte ed idee: il tutto al fine di proteggere i minori su internet, in quanto soggetti deboli e non in grado di scansare tutte le possibili minacce circolanti nel mondo virtuale.
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