Il coronavirus è ancora sul nostro territorio e anche se non fa più rumore come l’inverno appena passato, il bollettino giornaliero continua a raccontare di nuove positività (e vittime). Per questo motivo, e anche a causa di mancate prese di responsabilità da parte di alcune persone, a partire da martedì 14 luglio saranno introdotte nuove misure di sicurezza e tutela per contrastare la diffusione del virus. Insomma, la pandemia non è ancora finita e altrettanto non concluso è il tempo delle restrizioni.
Cosa cambia dal 14 luglio: nuove misure di sicurezza dopo nuovi focolai
Possibile che lo stato di emergenza sia prolungato almeno fino al 31 ottobre 2020, anche se l’intenzione originaria è quella di prolungarlo al 31 dicembre. In ogni caso, vista l’insorgenza di alcuni nuovi focolai su tutto il territorio, la maggior parte dei quali causati da persone provenienti dall’estero, scatteranno novità in materia di sicurezza a partire da domani, martedì 14 luglio. Le nuove disposizioni prevedono un prolungamento della chiusura delle discoteche al chiuso, che quindi non riapriranno come era originariamente previsto.
Cosa cambia dal 14 luglio 2020: mascherine, guanti, sanificazioni…
Resterà ancora l’obbligo di indossare la mascherina (ma non più i guanti) negli ambienti chiusi e dove è impossibile evitare afflussi numerosi di persone, continueranno a essere vietati gli assembramenti (a tal proposito ci dovrebbero essere controlli più serrati) e a essere obbligatorie le sanificazioni dei locali. Difficile che si potrà tornare a riorganizzare sagre e feste paesane come un tempo, mentre fuori da alcuni locali e dalle strutture ricettive si dovrà prendere la precauzione di misurare la febbre a tutti i nuovi ingressi.
Vietato l’ingresso per chi viene da alcuni Paesi (quarantena per chi arriva dagli USA)
A tutto questo si aggiunge la lista dei divieti di ingresso da parte di alcuni Paesi comunicati di recente dal ministro della Salute Roberto Speranza: sono Armenia, Bahrein, Bangladesh, Kuwait, Oman, Bosnia Erzegovina, Macedonia del Nord, Moldova, Brasile, Cile, Panama, Perù e Repubblica Dominicana (ne abbiamo parlato in questo articolo). In più vige l’imposizione dei 14 giorni di quarantena per chi proviene dagli Stati Uniti.
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